Un palco costato 1 milione e 300 mila euro per la messa che Papa Francesco celebrerà domani pomeriggio nel parco di Monza. Una spesa quella della Diocesi di Milano da fare invidia a molte rockstar, se è vero che Luciano Ligabue, per i concerti dello scorso settembre ha utilizzato una struttura costata 750mila euro. Quel palco inoltre è stato usato per due serate, quello del Pontefice verrà utilizzato solo per la durata della messa o giù di lì. Così in tanti si chiedono se fosse proprio necessario fare quelle spese invece di risparmiare e destinare i soldi per assistere chi ne ha bisogno.
L’altra scelta di Bergoglio
Il pensiero – fa notare il Fatto Quotidiano – potrebbe addirittura essere condiviso da Francesco, che per la visita organizzata dalla Diocesi milanese guidata dall’arcivescovoAngelo Scola sembrava aver scelto un altro stile. Il programma di Bergoglio prevede infatti una visita nella profonda periferia dell’Est milanese, con un salto al “fortino” delle “case bianche”, simbolo del degrado e della malavita, una visita alla parrocchia di San Galdino. Prima di salire sul sontuoso palco per celebrare la sacra messa poi Francesco si recherà nelcarcere di San Vittore, incontrerà i detenuti e pranzerà con quelli del terzo raggio.

“Una scelta simbolica per stimolare il mondo economico, politico e culturale”, ha dichiarato al Corriere della Sera Monsignor Ravasi, già collaboratore di Carlo Maria Martini.
La volta dell’Expo
Un simbolo che non trova sintonia perfetta con le strutture faraoniche predisposte e potrebbe appunto sollevare qualche perplessità nello stesso ambito pontificia. Non bisogna dimenticare – per altro – che già per il padiglione vaticano allestito in occasione dell’Expo e costato 3 milioni di euro Bergoglio si era lasciato andare a qualche appunto. “Anche l’Expo per certi aspetti fa parte del paradosso dell’abbondanza, se obbedisce alla cultura dello spreco e non contribuisce a un modello di sviluppo equo e sostenibile”, aveva dichiarato.
La struttura
Ovvio ipotizzare dunque qualche imbarazzo per il mega palco di Monza, opera di circa 80 metri di lunghezza, con due super torri di alluminio per reggere la copertura, una tribuna da 500 posti a fianco, per costruire la quale sono stati utilizzati 130 operai, e una sedia papale alla cui realizzazione pare abbiano lavorato, secondo il quotidiano, 17 artigiani della Brianza. Nello spazio di 40mila metri quadri destinato alla cerimonia religiosa saranno inoltre piazzati sei maxischermo, dei video e 25 torri per trasmettere il segnale audio.

Gli organizzatori della diocesi – come si legge su Monza-Brianza News – dichiarano che “la struttura, montata davanti a Villa Mirabello, avrà un grande impatto scenico. Le sue dimensioni saranno significative”.
Le spese
Le spese per il sontuoso apparato saranno sostenute dalla diocesi di Milano, dalla Regione Lombardia, dal Comune di Monza e – la parte più consistente – da vari sponsor. Tra questi alcune banche come il Credito Artigiano e la Banca Popolare di Sondrio. Una organizzazione di grande livello insomma. Ma i malumori restano e riguarderebbero non solo la spesa elevata ma anche la “spettacolarizzazione” della messa di Papa Francesco, Pontefice che non manca mai di auspicare “una Chiesa umile, povera, per i poveri e fiduciosa nel Signore”.
Tiscali Notizie