Con il decreto Aiuti-quater il governo Meloni ha deciso di prorogare al 10 gennaio 2024 la data di fine del mercato tutelato del gas, allineandola a quella della luce. Soddisfatte le associazioni dei consumatori, che hanno sottolineato come un passaggio al mercato libero del gas avrebbe comportato bollette molto più costose per le famiglie.

La fine del mercato tutelato del gas, prevista per il 1° gennaio 2023, è stata posticipata al 10 gennaio 2024, data indicata anche come termine del mercato tutelato dell’elettricità per le famiglie. La scadenza è slittata con il decreto Aiuti quater approvato lo scorso 10 novembre dal governo Meloni. Per mesi diverse associazioni hanno chiesto una proroga del passaggio al mercato libero del gas che, secondo Assoutenti, nel 96,9 per cento dei casi presenta delle tariffe più costose rispetto al mercato tutelato.

Ecco cosa cambia e perché il mercato tutelato si rivela ancora quello più conveniente.

Che cos’è il mercato tutelato

Con l’espressione ‘mercato tutelato’ si intendono le forniture di energia elettrica e gas a clienti di piccole dimensioni con tariffe e condizioni contrattuali definite dall’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (Arera). All’interno del regime tutelato è Arera a stabilire ogni mese (in precedenza ogni tre) le tariffe dopo una valutazione dell’andamento del mercato e del costo delle materie prime.

Si tratta di una misura pensata per rendere progressivo il passaggio alla liberalizzazione del mercato, introdotta nel nostro Paese con il cosiddetto Decreto Bersani (D.Lgs. 16 marzo 1999, n. 79), che recepiva la direttiva europea 96/92/CE. Alla normativa, che aveva lo scopo di favorire la libera concorrenza nel settore energetico, è seguito nel 2007 il Decreto Bersani bis, che ha definitivamente aperto il nostro mercato energetico ai nuovi fornitori. Attualmente in Italia il 34,6% delle famiglie è in regime di tutela, mentre il 65,4% è sul mercato libero secondo gli ultimi dati Arera.

Le conseguenze sulle bollette

La fine del regime tutelato avrebbe portato a un aumento sensibile dei costi per le famiglie. Analizzando gli ultimi dati pubblicati da Arera sulle offerte delle società energetiche, l’associazione per la tutela dei consumatori Assoutenti ha segnalato che per un contratto di fornitura di gas a prezzo bloccato la bolletta media è di 5.077 euro annui a famiglia: un costo più alto di circa 3 mila euro (+166 per cento) rispetto al mercato tutelato. L’associazione evidenzia che nel mercato libero le bollette sono più alte anche per l’elettricità, che costa il 124 per cento in più rispetto a quello tutelato, con un aumento da oltre 1.300 euro annui a famiglia per le forniture a prezzo bloccato, cioè quelle che prevedono tariffe fisse per un determinato periodo.

Secondo Assoutenti il divario tra le tariffe si riduce per i contratti a prezzo variabile, per i quali il mercato libero costa in media il 23,8 per cento in più del tutelato per la fornitura di gas e il 18,1 per cento in più per l’elettricità. Tuttavia l’associazione sottolinea che, delle 572 offerte del mercato libero per il gas presenti sul Portale di Arera, solo il 3,1 per cento (18 offerte in totale, 12 a prezzo variabile e 6 a prezzo fisso) risultano più convenienti rispetto al mercato tutelato.

La richiesta delle associazioni

Assoutenti, insieme ad altre associazioni come l’Unione nazionale dei consumatori, Codacons e Confcommercio (che in una nota ha sottolineato che “il prezzo medio delle offerte nel libero mercato è cresciuto del +78% rispetto a un anno fa, risultando sempre più oneroso rispetto alle tariffe dell’elettricità nel tutelato”), ha chiesto al governo di posticipare la data di fine del mercato tutelato.

In particolare, il presidente di Assoutenti Furio Truzzi ha lanciato la richiesta di varare “subito una proroga del mercato tutelato gas, almeno fino al gennaio 2024 come per la luce, con possibilità di ulteriori rinvii se dovesse proseguire l’emergenza in atto, in modo da salvare famiglie e imprese dai costi insostenibili del mercato libero”.

La proroga di un anno

Le richieste delle associazioni sono state ascoltate. Con il decreto Aiuti quater approvato il 10 novembre, il governo ha posticipato di un anno la fine del mercato tutelato del gas, facendola slittare al 10 gennaio 2024. La decisione del governo dovrebbe permettere alle famiglie di evitare i forti aumenti previsti per le bollette.

Gli utenti del mercato tutelato, inoltre, per i consumi di ottobre riceveranno una bolletta del 12,9% più bassa rispetto al terzo trimestre 2022. Da luglio, Arera ha cominciato a calcolare le tariffe del gas su base mensile e non più trimestrale. Questo nuovo metodo di calcolo ha fatto sì che le tariffe per i consumi di gas di novembre non fossero influenzate dai prezzi di questa estate, quando le quotazioni del gas avevano superato i 300 euro al megawattora.

Il presidente di Assoutenti Furio Truzzi si è detto soddisfatto per queste misure “che consentiranno di assicurare maggiori garanzie ai consumatori in questa fase particolarmente critica”, anche se mancano ancora “provvedimenti in grado di abbattere le bollette degli italiani”.

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