L’aggiornamento dei protocolli di sicurezza nei luoghi di lavoro privati prevede lo stop all’obbligo generalizzato nel settore privato. Restano però alcuni casi nei quali la misura può essere introdotta a discrezione delle aziende.

Mascherine al lavoro: cosa cambia

Il protocollo per le misure anti-Covid nelle aziende è stato firmato e approvato dalle parti sociali su proposta dei ministeri del Lavoro e della Salute. Il testo sigla la fine dell’obbligo generalizzato di usare le mascherine nel settore del lavoro privato (resta solo nella sanità e nei trasporti) e impone però al datore di lavoro di mettere a disposizione dei suoi dipendenti i dispositivi Ffp2 in determinati casi. L’accordo sarà in vigore fino alla fine di ottobre.

Nelle aziende sarà lo stesso titolare, insieme al medico competente oppure alla Asl, a individuare “particolari gruppi di lavoratori ai quali fornire adeguati dispositivi di protezione individuali, Ffp2, che dovranno essere indossati, avendo particolare attenzione ai soggetti fragili. Analoghe misure sono individuate anche nell’ipotesi in cui sia necessario gestire un focolaio infettivo in azienda”.

“Si va ad affermare la centralità della valutazione specifica e l’individuazione delle misure necessarie per ogni contesto e popolazione lavorativi, sulla base di regole certe. Il protocollo aziendale aggiornato dovrà declinare dove, quando e per chi sarà obbligatorio l’uso delle mascherine Ffp2, tenendo a riferimento in particolare i luoghi al chiuso e quelli con maggiore affollamento ed affluenza di persone, non potendo comunque infrangere la regola del distanziamento minimo. La giusta attenzione dovrà essere riservata ai lavoratori fragili”. Così il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra in una nota.

Il documento si pone l’obiettivo di regolare l’utilizzo di mascherine nei luoghi di lavoro al chiuso, considerato che il precedente obbligo è in scadenza il 30 giugno. Al momento, nel settore privato, è in vigore il protocollo Covid varato ormai più di due anni fa – poi rinnovato e adattato varie volte – che prevede l’obbligo di indossare il dispositivo di protezione individuale, in particolar modo in tutte quelle situazioni dove non è possibile mantenere la distanza di sicurezza.

Diverso il discorso nel settore pubblico. La circolare del ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, ha già trasformato da tempo l’obbligo di mascherina in semplice raccomandazione.

L’obiettivo del nuovo testo era quello di aggiornare il Protocollo sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, in modo da “consentire di fissare un nuovo quadro di regole del dopo-emergenza”, senza sottovalutare “l’impennata dei contagi che ha caratterizzato le ultime settimane”, come rilevato dal ministero del Lavoro.

“Nello specifico – specifica il ministero del Lavoro in una nota – gli esiti del costante monitoraggio sulla circolazione di varianti di virus SARS-CoV-2 ad alta trasmissibilità delle ultime settimane sottolineano l’importanza di garantire condizioni di salubrità e sicurezza degli ambienti e delle modalità di lavoro a specifica tutela dei lavoratori stessi. L’attuale Protocollo è più snello e contiene una serie di misure di prevenzione che tengono conto dell’evoluzione della situazione pandemica: è una semplificazione importante del quadro di regole ma non è un liberi tutti, considerata l’impennata dei contagi di questi giorni”.

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