I prezzi al consumo a dicembre sono cresciuti dello 0,3% mese su mese. Ma l’aumento annuale è stato inferiore rispetto a quello registrato a novembre. Ecco gli ultimi numeri dell’Istat sull’inflazione.

L’inflazione si sta raffreddando. È quanto emerge dagli ultimi dati provvisori dell’Istat che mostrano che i prezzi in Italia continuano ad aumentare rispetto a un anno fa, ma l’incremento è più ridotto rispetto a novembre.

L’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività, al lordo dei tabacchi, ha registrato a dicembre un incremento del 11,6% su base annua. A novembre era stato dell’11,8%. Rispetto a quel mese, l’inflazione per l’intero sistema economico è invece in aumento dello 0,3%.

L’inflazione nell’intero 2022

“Nel 2022 i prezzi al consumo registrano una crescita in media d’anno di +8,1%, segnando l’aumento più ampio dal 1985 (quando fu pari a +9,2%), principalmente a causa dall’andamento dei prezzi dei beni energetici” che hanno sperimentato un incremento del 50%, spiega l’Istat. Al netto di questi, la crescita dei prezzi al consumo nel 2022 è stata pari al 4,1%.

Il carrello della spesa a dicembre è costato il 12,6% in più rispetto a un anno fa. A novembre, l’aumento era stato del 12,7%. Mese su mese, il rincaro registrato dai beni alimentari, per la cura della casa e della persona è stato invece dello 0,4%.

Come ridurre l’inflazione

La Banca centrale europea a dicembre ha innalzato per la quarta volta i tassi di interesse nel 2022. Cosa significa? Ipotizziamo che una coppia voglia comprare una casa e che prenda a prestito 100mila euro. Semplificando molto, se i tassi sono all’1%, dovranno pagare 1.000 euro. Se i tassi però salgono al 2%, la coppia dovrà dare duemila euro. E così via. Un aumento dei tassi di interesse irrigidisce quindi la richiesta di credito da parte di cittadini e imprese. E quindi fa calare la domanda: la coppia ci penserà due volte prima di comprare la casa. Calando la domanda, si raffreddano anche gli aumenti dei prezzi. Effetto collaterale di questo è la minore crescita, o addirittura la recessione, dell’economia: semplificando di nuovo, se la coppia non comprerà la casa non darà lavoro agli operai che dovevano ristrutturarla.

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