Avete un aspirapolvere robot, magari targato iRobot? Cattive notizie per voi, il vostro amico sta prendendo appunti sulla vostra casa per rivendere tutti i dati ottenuti.

Non vogliamo alimentare allarmismo, ma stando a quanto riporta l’agenzia di stampa Reuters c’è poco da stare allegri perché i piccoli Roomba stanno immagazzinando molto più delle briciole sotto al tavolo.

Roomba, il robot aspirapolvere iRobot sa tutto della tua casa

L’azienda iRobot è stata fondata nel 1990 e vanta numerosi progetti militari, come l’artificiere robotico utilizzato in Afghanistan e Iraq, una creatura di questa compagnia è stata utilizzata anche durante la crisi di Fukushima, tuttavia la notorietà del brand è legata al mercato consumer. Nel 2002 il lancio di Roomba, il robot aspirapolvere che nel giro di pochi anni è entrato in centinaia di migliaia di case.

Dal lancio di Roomba sono passati ben 15 anni, una storia di successo, da un paio d’anni i robot aspirapolvere iRobot sono provvisti di un elemento in più. Roomba 980infatti è dotato di un modulo wi-fi e mappa la vostra casa per massimizzare l’efficienza. Dati utili per pulire tappeti e pavimenti al meglio, ma c’è dell’altro.

iRobot infatti sarebbe pensando di vendere i dati ottenuti a produttori di dispositivi che renderanno smart le nostre case, pensiamo a Google o Amazon ad esempio. Una notizia che può suonare inquietante, visto che mai avremmo pensato che la mappa di casa di nostra potesse diventare oggetto di acquisto da parte di una grande azienda, il futuro è anche questo.

I modelli di ultima generazione infatti sono in grado di immagazzinare una moltitudine di dati, tramite il sistema SLAM che riesce a stabilire dimensioni della stanza e degli oggetti in essa contenuta. Sono tanti gli investitori intenzionati a mettere le mani su questo ricco database e iRobot sta valutando le offerte.

Colin Angle, CEO dell’azienda, ha rassicurato i clienti preoccupati per la propria privacy: iRobot non venderà dati senza il permesso degli utenti. “Prendiamo sul serio privacy e sicurezza dei nostri clienti. Chiederemo sempre il vostro permesso, anche solo per immagazzinare le mappature”.

“In questo momento – prosegue Angle – iRobot sta salvando mappe per consentire a Roomba di pulire al meglio la tua casa. In futuro, con il vostro permesso, queste informazioni consentiranno alle case smart e ai device che sono al loro interno di funzionare al meglio”. Ma perché questi dati sono così ghiotti per gli investitori?

Secondo Guy Hoffman, professore di robotica alla Cornell University, l’uso di mappe dettagliate potrebbe consentire ai sistemi audio di settarsi a seconda dell’acustica della struttura, oppure regolare luci semplicemente in base alla posizione delle finestre. Google ha liquidato la questione con una sorta di “no comment”, nessuna risposta da parte di Apple e Amazon.

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