Lucia Riina, la figlia minore del capo di Cosa Nostra, ha chiesto al Comune di Corleone un «bonus bebè», l’assegno che l’amministrazione ha riservato alle famiglie in condizioni economiche precarie.
Il Comune, in cui lei vive dal 1993, dopo che il padre è stato arrestato, è retto da commissari (dopo che il Consiglio comunale è stato sciolto per infiltrazione mafiosa) che non hanno accolto la richiesta, neanche dopo che è stata re-inoltrata anche dal marito della Riina, Vincenzo Bellomo.
La motivazione ufficiale fa leva sugli errori formali della domanda: il modulo inviato dalla donna non era completo, quello del marito invece è arrivato fuori tempo. E anche secondo l’Inps la figlia di Riina non ha diritto all’assegno mensile.
Lucia fa la pittrice, e ha un sito Internet in cui vende i suoi quadri: «Fin da quando ero bambina – scrive -, ho sempre avuto la passione per il disegno, ricordo che mamma e papà cercavano sempre di procurarmi album e matite ovunque ci trovassimo; io ero piccola e non capivo, però mi entusiasmava l’idea che ad ogni nuova residenza c’erano ad attendermi matite e album nuovi, da riempire con pesciolini, lumachine, farfalline e tutto quello che la fantasia di una bambina di 6-7 anni poteva partorire».
E ancora sul sito si legge: «Certo non sono potuta andare al Liceo Artistico che si trova a Palermo, perché a quell’età e in quella situazione non potevo andare a studiare così lontano da casa, ciò nonostante ho continuato a coltivare la mia passione. Da allora sono passati tanti anni ed ora insieme (a mio marito) siamo riusciti a dare forma e concretezza al mio sogno di bambina che era disegnare ed al nostro sogno di adulti, cioè creare un lavoro onesto, dignitoso, positivo ed espressivo-creativo. Così adesso carissimo Visitatore se vuoi puoi vedere ed acquistare direttamente su questo sito i miei soggetti disegnati su tavolozza in legno, dipinti ed eseguiti a mano, quindi unici. Può essere un’ottima idea regalo nonché un simpatico arredo per la tua casa collocabile ovunque. Parte del mio ricavato sarà devoluto in beneficenza, ad associazioni che di volta in volta indicheremo pubblicando i bollettini del versamento effettuato».
Lucia Riina rivendica una vita normale, onesta ma, come riporta Repubblica, nelle intercettazioni in carcere tre anni fa Totò Riina spiegava al boss della Sacra Corona Unita Alberto Lo Russo: «Perché se recupero pure un terzo di quello che ho sono sempre ricco». (Vanity Fair)