«A Landini e a Bononi vorrei dire che siamo tutti nello stesso mare, e quindi o si rema tutti assieme per uscire dalla crisi o altrimenti la barca affonda con tutti dentro» sostiene il sottosegretario al Lavoro Francesca Puglisi. Quanto alle richieste avanzate ieri dal segretario della Cgil nell’ intervista al nostro giornale, l’ esponente Pd apre sulla possibilità di prorogare il blocco dei licenziamenti («è un problema serio, ne ho discusso in questi giorni anche col mio gruppo parlamentare»), mentre si mostra cauta sulla possibilità di mettere subito altri soldi sugli ammortizzatori sociali.

Guerra: monitorare la cassa

«Col decreto Rilancio abbiamo aggiunto 5 settimane per tutti, più altre 4 da settembre – spiega a la Stampa – e adesso dobbiamo innanzitutto vedere come va il tiraggio delle richieste. E poi, magari in sede di conversione in legge dovremo decidere cosa fare.

Ben sapendo che occorrerà attraversare anche tutto il 2021 che per settori come l’ auto o il comparto fiere congressi sarà un anno ancora veramente complicato».

«Gli ammortizzatori sociali, dopo che è stato fatto tantissimo estendendo la cig anche alle imprese con un solo dipendente ed al terzo settore, aver previsto un contributo per tutti i lavoratori indipendenti e tutte le forme precarie, dagli stagionali ai lavoratori intermittenti, per il governo restano – spiega a sua volta Cecilia Guerra, sottosegretario all’ Economia in quota Mdp – Perché oltre a sostenere il reddito dei lavoratori consentono alle imprese di mantenere il loro livello di attività, che è altrettanto importante». Allungare la copertura della cig come chiede Landini? «Il nostro impegno – risponde Guerra – è quello di monitorare in corso d’ opera come va la cassa integrazione e provvedere alle ulteriori necessità».

 

 

Altra questione delicata, lo stop ai licenziamenti. Secondo Puglisi si dovrà certamente porre rimedio al disallineamento dei tempi tra la misura del blocco che scade il 15 agosto e l’ erogazione degli ammortizzatori concessi per far fronte alla Covid che dopo le prime 14 settimane potrà essere riattiva per altre 4 settimane solo dal primo settembre.

 

Questo è un problema che ho segnalato dal primo giorno – spiega – ed a cui occorre porre rimedio adesso con un emendamento al dl Rilancio, perché il rischio vero è che una volta finita la cig di fronte all’ impossibilità di licenziare le imprese decidano di sospendere i lavoratori, lasciandoli semplicemente a casa senza stipendio. E questo lo dobbiamo ovviamente evitare».

 

Guardano più avanti secondo Puglisi l’ obiettivo deve essere quello di far ripartire tutti i settori, ma soprattutto «occorrerà sostenere l’ occupabilità delle persone sia con la prossima legge di Bilancio sia , se arriveranno, utilizzando le risorse del Recovery fund. Occorre aiutare le imprese ad attraversare questa crisi e per farlo dovremo certamente riformare gli ammortizzatori sociali e prevedere politiche attive ben più robuste di quelle attuali, perché pensare di tenere a lungo le persone fuori dal mercato del lavoro sarebbe sbagliato». Quanto ai fondi, conclude Puglisi, «bisogna cercare di acchiappare quante più risorse possibili, usare il programma Sure per rifinanziare gli ammortizzatori, il Recovery fund e anche il Mes, senza farsi problemi perché questo non è più il tempo delle ideologie».

Paolo Baroni per “la Stampa”