Decine di “coloni israeliani” sono entrati oggi nel complesso della moschea di al Aqsa, a Gerusalemme, entrando dalla Porta al Maghariba “sotto l’imponente protezione della polizia israeliana”. Lo riferisce l’agenzia di stampa palestinese “Quds Press”, aggiungendo che fin dalla mattina le forze e le unità speciali della polizia israeliana erano schierate nei cortili e presso i cancelli di Al Aqsa “per proteggere le incursioni dei coloni”.

Il Dipartimento per le dotazioni islamiche, Awqaf (affiliato alla Giordania), ha confermato “che decine di coloni hanno invaso la moschea di Al Aqsa, organizzato visite provocatorie nei suoi cortili ed eseguito rituali nell’area di Bab al Rahma, a est”. Un video pubblicato sui social mostra alcuni fedeli di che ballano e cantano sulle tombe dei musulmani nel cimitero di Bab al Rahma vicino al muro orientale della moschea che, con la Cupola della Roccia (il Monte del Tempio per gli ebrei e i cristiani), costituisce l’al Haram al Sharif, considerato dal sunnismo il terzo sito più sacro del mondo islamico.

D’altra parte, per gli ebrei si è concluso ieri lo Yom Kippur, la ricorrenza religiosa ebraica che celebra l’espiazione e della penitenza, in cui molti fedeli si recano al Monte del Tempio (Cupola della Roccia per i musulmani) per pregare. Il 24 settembre, un gruppo di 658 “coloni israeliani” erano entrati nel complesso della moschea di Al Aqsa, protetti dalla polizia, mentre le Forze di difesa israeliane (Idf) impedivano ai musulmani l’accesso alla struttura. Una visita, quest’ultima, avvenuta in occasione della festività ebraica dello Yom Kippur. Il gesto, tuttavia, era stato considerato una provocazione ed è stato condannato da diversi Paesi arabi come Egitto, Arabia Saudita e Giordania.

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Articolo tratto dal Portale di Informazione InfoDifesa

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