Chi ha avuto figli da meno di un anno non può essere licenziato. Lo ha specificato l’Inps in una circolare. La tutela, che finora riguardava solo le madri, è stata estesa anche ai padri.

Un padre che ha avuto un figlio da meno di un anno non può essere licenziato se ha fruito del congedo di paternità obbligatorio. Lo ha scritto l’Inps in una circolare facendo riferimento al decreto legislativo 105 del 2022, a sua volta approvato per recepire una direttiva europea.

La tutela era già prevista per le madri

Una legge del 2001 prevedeva già questa tutela per le donne, sottolineando: “Le lavoratrici non possono essere licenziate dall’inizio del periodo di gravidanza […] fino al compimento di un anno di età del bambino”. In caso di dimissioni volontarie invece “la lavoratrice ha diritto alle indennità previste da disposizioni di legge e contrattuali per il caso di licenziamento”. Ossia, al sussidio di disoccupazione. La madre non è inoltre tenuta al preavviso in caso di dimissioni. Queste tutele si estendono ora anche al padre.

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Disoccupazione per i padri: cosa cambia

Prima delle modifiche, il padre aveva diritto alla Nuova prestazione di Assicurazione Sociale per l’Impiego (NASpI) solo in caso avesse fruito del congedo di paternità alternativo: ovvero nei casi di morte o grave infermità della madre. O ancora in caso di abbandono o di affidamento esclusivo del bambino al padre.

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