Ogni anno, soprattutto nei mesi estivi, la storia si ripete: il mondo va a fuoco.                                                                      Non si sa cosa spinga l’uomo ad un tale e vile atto, sappiamo solo il nostro bel pianeta sta soffrendo e, lentamente, morendo e la nostra bella Sardegna ne è l’esempio lampante.

L’ISOLA IN FIAMME

Sono più di mille persone quelle costrette ad abbandonare la propria casa e i propri ricordi a causa degli incendi che stanno, letteralmente, devastando la loro bella terra.                                                                                                            Cugliari, Santu Lussurgiu, Scano Montiferro, sono assediate dalle fiamme, fiamme che non accennano a smettere.

Più di 25000 ettari di terreni sono stati bruciati consumando boschi, pascoli e uccidendo il bestiame rendendolo non solo un disastro climatico ma anche una perdita economica che mette un’intera regione in ginocchio. I danni stimati, al momento, sfiorano il miliardo di euro, danni che potrebbero aumentare in futuro a causa dei rischi idrogeologici che gli incendi hanno provocato.

Vigili del fuoco, protezione civile, corpo forestale, Croce Rossa e una moltitudine di volontari stanno lavorando notte e giorno per bonificare l’area e renderla sicura. Impedire che gli incendi si propaghino o prendano nuovamente vita è, adesso, di vitale importanza.

LE INDAGINI

Al momento sono in corso le indagini per incendio colposo aggravato. Il corpo forestale sta effettuando tutti i rilievi del caso per cercare di capire da dove sarebbero partiti gli incendi e, soprattutto, chi li avrebbe appiccati perché è quasi scontata la mano dell’uomo.

Sono molte le donazioni da parte di associazioni private e nazionali. La banca San Paolo ha aperto un plafond a sostegno delle imprese di ben 50 milioni di euro, con la speranza che il denaro possa risollevare, almeno in parte, sia il settore agricolo che quello turistico, tanto fondamentale in Sardegna.

GLI INCENDI NEL MONDO

Non è solo la Sardegna a bruciare. In Russia, più precisamente in Siberia, sono un milione e mezzo gli ettari di boschi bruciati. Oltre alle misure che tutti conosciamo, come l’uso di canadair e sfoltimento della vegetazione, si è ricorso all’inseminazione delle nuvole, una pratica chimica che dovrebbe andare a provocare piogge consistenti che ridurrebbero le fiamme.

Anche il Canada ha subito grossi danni a causa degli incendi alimentati soprattutto dalle temperature anomale mai registrate nel territorio americano. I quasi 50° sono stati determinanti per la diffusione dei roghi che hanno costretto all’evacuazione centinaia di persone.

Quel che è certo, cari lettori, è che questi disastri ambientali stanno pesando sulla situazione climatica attuale accelerando un processo che gli scienziati stanno cercando di combattere ormai da decenni. Il cambiamento climatico è in atto signori ed ognuno di noi deve cominciare seriamente a dare il proprio contributo al mondo per riuscire a fermarlo prima che sia troppo tardi.

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