Una persona che aveva contratto l’infezione è deceduta. Sarebbe il primo caso di questo tipo in Europa. In Italia sono 479 i casi confermati finora.

C’è un primo caso confermato di morte per il vaiolo delle scimmie in Spagna. Lo ha reso noto il ministero della Salute del Paese, aggiungendo che al momento vi sono 4.298 casi di persone infettate nel paese, di età compresa tra 10 mesi e 88 anni. Su 3.750 ammalati di cui si hanno informazioni disponibili, 20 sono stati ricoverati. Al momento non si hanno dettagli sull’identità della persona deceduta, ma El Pais scrive che il ministero della Salute della Comunità Valenciana ha fatto sapere che la morte è stata causata da un’encefalite associata all’infezione. Secondo La Vanguardia, si tratterebbe del primo decesso di questo tipo in Europa.

La notizia arriva nel giorno in cui San Francisco e lo Stato di New York hanno dichiarato l’emergenza di salute pubblica per l’infezione, e anche il Brasile ha segnalato un decesso. Secondo quanto riporta Reuters, si trattava di un uomo di 41 anni che aveva già seri problemi di salute. L’Organizzazione mondiale della sanità ha definito il monkeypox – altro nome con cui è nota la malattia – un’emergenza di salute pubblica internazionale.

I dati in Italia

Finora nel nostro Paese sono stati segnalati 479 casi confermati di vaiolo delle scimmie in Italia. Si tratta di 53 in più rispetto all’ultima rilevazione del ministero della Salute, diffusa tre giorni fa. I pazienti hanno un’età compresa tra i 20 e i 71 anni, e sono nella stragrande maggioranza uomini. Le donne infettate sono infatti tre. Per 146 persone, sembra che l’infezione sia collegata a un viaggio all’estero.

La regione con il più alto numero di casi confermati resta la Lombardia che ne segnala 216, seguita da Lazio (101), Emilia Romagna (55), Veneto (33), Piemonte (18) e Toscana (16). Sei regioni non hanno ancora segnalato nessun caso di Monkeypox (Basilicata, Calabria, Molise, Sardegna, Umbria e Valle d’Aosta. Le restanti, comprese le province autonome di Bolzano e di Trento, contano meno di 10 casi.

In un focus sul sito dell’Istituto superiore di sanità, si legge che la malattia si presenta confebbre, dolori muscolari, cefalea, rigonfiamento dei linfonodi, stanchezza e manifestazioni cutanee quali vescicole, pustole, piccole croste. In genere, “si risolve spontaneamente in 2-4 settimane con adeguato riposo e senza terapie specifiche; possono venir somministrati degli antivirali quando necessario”. L’Iss sottolinea anche che “fino a questo momento la maggior parte dei casi ha avuto sintomi lievi con un decorso benigno . Tuttavia, il vaiolo delle scimmie può causare una malattia più grave soprattutto in alcuni gruppi di popolazione particolarmente fragili quali bambini, donne in gravidanza e persone immunosoppresse”.

Fonte AdnKronos

Source link