Un operaio italiano di 30 anni ha confessato l’omicidio dell’imprenditore 43enne di origini albanesi trovato morto nelle campagne di San Carlo Cavanese sabato scorso. Interrogato dalle forze dell’ordine lunedì, per l’uomo ora è attesa nei prossimi giorni l’udienza di convalida del fermo. Restano ancora da chiarire diversi elementi, tra cui il movente.

Svolta nell’omicidio dell’imprenditore 43enne di origine albanese scomparso da casa venerdì scorso nel torinese e ritrovato cadavere dai carabinieri il giorno successivo nelle campagne di San Carlo Canavese. Un 30enne ha confessato di essere l’autore dell’omicidio dopo essere stato ascoltato a lungo nelle scorse ore dai carabinieri di Venaria che conducono le indagini coordinate dalla procura di Ivrea. La vittima, dai primi accertamenti, sarebbe stata uccisa con tre colpi di fucile.

L’ operaio italiano di 30 anni, incensurato, è stato sentito dai carabinieri per oltre 12 ore lunedì, per poi essere condotto e interrogato in procura per oltre 17 ore durante la notte e il giorno successivo fino al tardo pomeriggio. Il sospettato ha modificato la propria versione più volte, anche a fronte delle contestazioni degli inquirenti, fino a confessare l’omicidio, fornendo precise indicazioni per il recupero del telefono della vittima, gettato a molta distanza dal luogo dell’omicidio, dei guanti utilizzati per commettere il delitto e dell’arma impiegata, regolarmente detenuta.

I carabinieri, che nel corso delle indagini hanno raccolto tutti i transiti dei veicoli registrati dai varchi dei comuni limitrofi al luogo dell’omicidio e  acquisito centinaia di ore di filmati ripresi dalle telecamere pubbliche e private, proseguono nelle indagini per chiarire ulteriori aspetti della vicenda. L’udienza di convalida del fermo è attesa nei prossimi giorni.

Fonte Adnkronos

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