Cos’è che ci rende padri? Generare una figlia o un figlio? O piuttosto farli crescere, educarli, accompagnarli passo dopo passo nella loro esistenza? Domande difficili, che in molti si sono posti in questi giorni in Gran Bretagna davanti alla vicenda di Richard Mason, di sua moglie Kate e dei loro tre ragazzi: una storia paragonata dai giornali a una tragedia greca e definita «un tradimento di dimensioni bibliche».

Lui è un uomo d’affari milionario di 55 anni, cui due anni fa viene diagnosticata la fibrosi cistica: e i medici gli spiegano che la sua condizione comporta l’essere sterile fin dalla nascita. Il che vuol dire che quei tre ragazzi partoriti da sua moglie, un giovane che oggi ha 23 anni e due gemelli che ne hanno 19, non possono in alcun modo essere i suoi figli naturali.

Richard affronta la donna, dalla quale intanto aveva divorziato nel 2008: e lei confessa. Negli anni Novanta aveva avuto una relazione con un altro uomo, andata avanti per anni: è questo sconosciuto il vero padre dei ragazzi. «In un istante ho scoperto di non avere in realtà figli- ha raccontato Mason al Mail on Sunday -. È come un lutto, ma in qualche modo è anche peggio, perché va al cuore di chi pensi di essere. Quando qualcuno ti chiede del tuo retroterra gli dici che sei il padre di tre ragazzi: è il modo in cui definisci te stesso. Cominci a mettere in questione tutto ciò che pensavi di sapere quando un simile, fondamentale pilastro della tua vita viene improvvisamente rimosso. Non sapevo più chi ero. Non sai cosa è reale e cosa no: è come se vivessi nel film Matrix».

Mason ha fatto causa alla ex moglie per frode, chiedendole indietro i 4 milioni che le aveva elargito a seguito del divorzio. Ma lei ha patteggiato di pagare 250 mila sterline (quasi 300 mila euro) ottenendo in cambio di mantenere segreta l’identità del suo amante: il quale probabilmente non ha mai saputo di essere il padre dei tre ragazzi.

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La conseguenza più grave dello scontro con la donna è tuttavia che i rapporti fra Richard e i suoi «ex figli» si sono deteriorati per sempre. Solo uno dei due gemelli è rimasto in contatto con lui, mentre con gli altri due non parla più. «Seguo su Facebook cosa fanno – racconta lui – e mi si spezza il cuore perché ho visto che il più grande si è laureato, ma non sono stato invitato. Non sono loro padre: non sono neppure un amico di famiglia. Sono solo un tizio che era lì mentre crescevano. Il futuro è deprimente: aspettavo le gioie di lauree, matrimoni, nipoti, le speranze e le paure nell’aiutarli e guidarli lungo il cammino. Tutto ciò mi è stato rubato nel modo più brutale possibile».

L’uomo d’affari ha deciso di raccontare ai giornali la sua vicenda nella speranza che l’amante di sua moglie si faccia avanti, per il bene dei ragazzi. Ma i tre giovani non vogliono saperne di conoscere il loro padre biologico e, nonostante la rottura, continuano a considerare Richard il loro vero genitore.

Perché è qui che si inseriscono gli interrogativi. Cos’è che fa un padre, si è chiesta sul Mail la columnist Sarah Vine: è la duplicazione dei geni? O è il tempo passato assieme, le favole della buonanotte, le avventure, i ricordi? E ha rammentato la storia personale di suo marito: che è il ministro Michael Gove, uno degli architetti della Brexit, adottato da bambino e cresciuto da un genitore amorevole fino a farne uno dei più importanti politici britannici. «Quanto al desiderio di Mason che il vero padre si faccia avanti – ha scritto Sarah Vine – la verità è che i tre ragazzi già sanno chi è il loro vero padre: è l’uomo che li ha visti nascere, che li ha cresciuti, li ha formati, li ha aiutati con i compiti, era lì ai compleanni, alle vacanze, ai Natali. Tutte le cose che normali che fanno i padri».

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