I lofiformi sono un ordine di pesci abissali dall’aspetto inconfondibile: sulla testa hanno un’antenna luminosa che funge da esca per attirare le prede. Le loro stranezze però non sono solo anatomiche: la maggior parte delle specie di lofiformi si accoppiano con un processo chiamato parassitismo sessuale, che prevede la fusione completa tra maschi e femmine durante l’atto (e a volte per il resto della vita). Un comportamento peculiare che da sempre attira l’attenzione dei ricercatori, e che ora possiamo comprendere meglio grazie a uno studio pubblicato su Science, che svela il segreto dietro a questa fusione.

 

Che cos’è il parassitismo sessuale? Ci sono 168 specie conosciute di lofiformi, in molte delle quali il dimorfismo sessuale è marcato: significa che le differenze tra maschi e femmine sono molto evidenti, al punto che in alcune specie di lofiformi i maschi non sono più lunghi di 1 cm, mentre le femmine raggiungono i 20 centimetri. Al momento dell’accoppiamento, questi minuscoli maschi si attaccano al corpo della femmina e danno inizio a un processo di fusione del tessuto cutaneo, alla fine del quale il maschio è diventato parte integrante della femmina al punto da dipendere da lei per nutrirsi. In qualsiasi altra specie animale il processo sarebbe impossibile perché scatenerebbe una fortissima risposta immunitaria (pensate a quello che succede dopo il trapianto di un organo), mentre nei lofiformi il problema non si presenta. Come mai?

 

Niente anticorpi. I ricercatori del Max Planck Institute (Friburgo, Germania) hanno analizzato il DNA di 31 esemplari appartenenti a 10 diverse specie di lofiformi, e hanno scoperto che… mancano dei pezzi che dovrebbero esserci! Nello specifico, i geni responsabili della produzione di anticorpi. Dunque, il motivo per cui nei lofiformi la fusione maschio/femmina funziona è che il loro organismo non è attrezzato per riconoscere il tessuto estraneo come una minaccia, e questo garantisce il successo del metodo riproduttivo che si sono scelti con l’evoluzione. Attenzione però: è un successo che si suppone possa avere pesanti conseguenze sulla salute, perché l’assenza di anticorpi li espone alle malattie – e dal momento che i patogeni esistono anche negli abissi marini, si tratta ora di capire se e come si proteggono dalle malattie.



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