Era in malattia per un infortunio sul lavoro. Tuttavia, la sera del 31 dicembre era in un locale a festeggiare l’inizio del nuovo anno accodandosi al tradizionale trenino. Un video ha ripreso tutta la scena e oggi, martedì 8 novembre, dopo quasi 6 anni, il Tribunale di Bergamo lo ha condannato a 10 mesi, con pena sospesa.

L’infortunio in servizio

Questo è quanto accaduto al 39enne di Albano Sant’AlessandroIl 13 dicembre del 2016 era in servizio come agente della polizia locale dell’Unione dei Colli. Ad un certo punto, camminando su una superficie ghiacciata, è scivolato cadendo a terra. Il referto del pronto soccorso parlava di un trauma cranico non commotivo e di una contusione al ginocchio destro. In totale: una settimana di prognosi. L’Inail, l’Istituto nazionale assicurazione infortuni sul lavoro, gli aveva concesso l’indennità per gli infortuni fino al 28 febbraio 2017.

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Il 31 dicembre 2016

Per l’ultimo giorno dell’anno, però, l’agente aveva preso l’auto e, in compagnia di amici e di quella che sarebbe diventata la sua nuova compagna, ha raggiunto un locale a La Spezia. Là si è lasciato andare ai festeggiamenti e, come lui stesso ha ammesso, anche a quel trenino. Specificando, però, che era durato solo un minuto e che era stato trascinato dentro dagli altri festaioli. A denunciarlo fu la sua ex compagna.

Nel corso di questi ultimi anni il l’agente ha continuato a lavorare. Nei suoi confronti era stato aperto un procedimento disciplinare poi rimasto sospeso, in attesa della sentenza. Si è poi sottoposto a diversi esami medici. In base a questi, il pm alla fine aveva chiesto l’assoluzione dell’agente.

La condanna per truffa aggravata

Infatti, in molti concordavano sul fatto che l’agente in polizia faceva un lavoro operativo. Per questo motivo era corretto che non rimanesse in servizio in quei giorni, ma non per questo doveva stare in assoluto riposo. Per lui, invece, la giudice del Tribunale di Bergamo Laura Garufi ha deciso per la condanna a 10 mesi, con pena sospesa, per il reato di truffa aggravata.

Articolo tratto dal Portale di Informazione InfoDifesa