(di Luca Marco Comellini per Tiscali Notizie) – Dall’Aeroporto di Ciampino, sede del 31esimo Stormo dell’Aeronautica militare, alle ore 7.30 di giovedì 15 dicembre sono partiti quasi contemporaneamente alla volta di Bruxelles due aerei blu.

Sul primo, un Airbus A319, ha viaggiato il neo presidente del Consiglio dei ministri fresco di fiducia Paolo Gentiloni e sull’altro, un semplice Falcon 50, il neo ministro degli Esteri Angelino Alfano. L’Airbus utilizzato da Gentiloni – si legge sul sito dell’Aeronautica militare – è uno dei tre A319 entrati a far parte della flotta di Stato a partire dal 2000. “L’allestimento interno – scrive l’Aeronautica – consiste di quattro zone: una «conference room», una zona di riposo, ad elevato confort, riservata alle massime autorità a bordo, il compartimento per i passeggeri e il compartimento per il riposo dello staff e per il centro comunicazioni dotato di telefono satellitare. … equipaggio minimo: 2 piloti, 2 specialisti, 2 assistenti di volo, 50 passeggeri il primo velivolo acquisito, 36 gli altri due.”.

Per Alfano un aereo per il trasporto sanitario

Il più spartano, si fa per dire, Falcon 50 utilizzato da Angelino Alfano è quello che generalmente viene utilizzato per il “trasporto sanitario di ammalati e traumatizzati o di pazienti che necessitano trapianti di organi” – si legge sul sito della Forza armata – e, secondo le esigenze d’impiego, il velivolo può rapidamente essere configurato per il trasporto VIP, con nove passeggeri”.

Le motivazioni ufficiali non convincono

Due diversi voli di Stato per portare Gentiloni e Alfano nello stesso luogo alla stessa ora, entrambi all’esordio nei loro rispettivi ruoli, per partecipare al Consiglio europeo. Secondo quanto riportato dal quotidiano La Verità il costo complessivo dei due voli sarebbe stato di 70mila euro e questo ha portato il direttore del Tg4 a chiedersi se non si sarebbero potuti mettere d’accordo e andare insieme. Il differente orario di rientro, Alfano verso le 15.20 e Gentiloni verso le 24.00, a prima vista sembrerebbe giustificare la scelta del doppio aereo. Scelta che tuttavia non sembra trovare il conforto negli stringenti criteri imposti dalla vigente normativa che, tra le altre prevede che debbono congiuntamente sussistere “comprovate, imprevedibili ed urgenti esigenze di trasferimento connesse all’efficace esercizio delle funzioni istituzionali e l’impossibilità di provvedere ai trasferimenti con voli di linea” nonché “l’accertata indisponibilità di altre modalità di trasporto compatibili con lo svolgimento di dette funzioni” che rendono indispensabile l’utilizzo del mezzo aereo. Il Consiglio europeo era un appuntamento già noto da molto tempo e i voli di linea da Roma a Bruxelles abbondano.

Una classe politica che non riesce a rinunciare ai privilegi

Dopo la più nota “auto blu” il “volo blu”  è uno di quei privilegi a cui difficilmente la classe politica nostrana riesce a rinunciare e questa difficoltà la si comprende meglio dai numeri che emergono dagli elenchi mensili pubblicati dall’Ufficio per i voli di Stato, di Governo e umanitari della Presidenza del consiglio dei ministri. Nel corso di quest’anno – dati sono riferiti fino al 30 novembre – da Ministro degli Esteri Gentiloni ha salito la scaletta di un “aereo blu” per 158 volte battendo di un solo volo Alfano che, invece, da ministro dell’Interno, l’ha utilizatta per sole 157 volte e, a differenza del suo collega, spesso nei fine settimana per andare da Roma a Catania o a Trapani, o viceversa.