Un euro per acquistare o prendere in affitto una casa, oppure contributi a fondo perduto per trasferirsi nelle aree interne o nei borghi con pochi abitanti. Da Nord a Sud, ecco tutte le iniziative anti spopolamento attive in Italia.

Chi va in un piccolo Comune sardo può ottenere fino a 15mila euro, si scende a 7.500 per i nuovi residenti dei paesini di montagna in Abruzzo e a cinquemila per quelli in Basilicata. Sono alcune delle misure anti spopolamento pensate dalle Regioni, a volte dai singoli Comuni, per invertire una tendenza favorita negli ultimi anni dal calo demografico e dallo spostamento dei giovani verso centri urbani più grandi e attrattivi.

Dove sono le case a un euro

La stagione delle case al ribasso è stata inaugurata nel 2008 dall’allora sindaco di Salemi Vittorio Sgarbi, che annunciò la messa all’asta di alcuni immobili del Comune nel Trapanese a un prezzo simbolico di partenza: quello di un caffè. Un’idea nata per rilanciare il centro storico di quello che nel 2016 è stato poi nominato “Borgo più bello d’Italia”, allora in stato di abbandono. L’acquisto di un edificio non è che l’inizio di un investimento: dopo aver ottenuto la proprietà a un costo irrisorio, ci sono una serie di obblighi per l’acquirente, tra cui garantire la residenza nel Comune per qualche anno e il recupero dell’abitazione.

L’intuizione di Sgarbi, pur mai realizzata da lui, ha dato il via a un modello applicato oggi nel campo immobiliare sia dai piccoli Comuni che dalle grandi città. Nella mappa che elenca i 70 aderenti si va da Cantiano, Comune marchigiano di duemila abitanti, colpito dalle piogge torrenziali nello scorso settembre, al luogo che ispirò Il Gattopardo, Palma di Montechiaro, di 22mila abitanti. C’è anche Salemi, che ha rilanciato il progetto nel 2021, come parte di una percorso di rigenerazione urbana più ampio.

Se per i borghi e i Comuni più piccoli la sfida è di compensare l’assenza di un ricambio generazionale, per le grandi città la sfida diventa la sostenibilità: spicca tra i progetti già conclusi Milano, le cui condizioni di vendita comprendevano la realizzazione di appartamenti di edilizia sociale.

Affittare casa a un euro

Il Comune di Pedemonte, nel Vicentino, ha scelto invece di chiedere affitti di un euro al giorno a tutte le giovani famiglie che si trasferiranno negli alloggi già ristrutturati dall’amministrazione comunale. A spiegare la scelta è il numero degli abitanti: settecento. Pochi anche per un piccolo Comune, che ne ha massimo 5mila. Il progetto, in fase di definizione, è stato già annunciato dal suo sindaco: “La speranza è quella di avere, al massimo entro la fine del prossimo anno, una decina di appartamenti risistemati da locare e mettere a reddito. Sarebbero dieci famiglie, dalle trenta alle quaranta persone, che entrerebbero in paese e comincerebbero a dare respiro all’aumento demografico di cui abbiamo bisogno”.

L’idea è di mantenere cinque anni di affitto a canone agevolato, con il pagamento di alcune bollette, con un precedente simile a Casal San Bovo, in Trentino, che ha garantito contratti di comodato gratuito di quattro anni a cinque famiglie.

I bandi attivi in Italia

Altri incentivi per trasferirsi sono spesso i contributi a fondo perduto. È il caso dell’Abruzzo che, come già l’Emilia-Romagna e il Piemonte, premia chi sposta la residenza in uno dei 173 Comuni di montagna con 2.500 euro all’anno fino a tre anni, per un contributo totale fino a 7.500 euro. Con la possibilità di raddoppiare questa cifra qualora si avvii anche un’attività imprenditoriale, “anche attraverso il recupero di beni immobili del patrimonio storico-artistico”. Obbligatorio è però garantire la residenza nel Comune prescelto per cinque anni e l’eventuale attività intrapresa per almeno tre. E fare richiesta prima del 31 dicembre 2022.

Gli incentivi salgono a 15mila euro in Sardegna per l’acquisto e la ristrutturazione delle prime case nei Comuni sotto i tremila abitanti. Il contributo è concesso sempre trasferendo la residenza, anche entro 18 mesi dall’acquisto dell’abitazione o dalla data di ultimazione dei lavori. Le domande vanno presentate ai singoli Comuni tra la fine di novembre e dicembre 2022.

Anche Vietri di Potenza, in Basilicata, offre cinquemila euro per ogni famiglia che trasferirà la propria residenza nel Comune di meno di tremila abitanti a partire dal 1 gennaio 2023 e qui resterà sempre per 5 anni. La misura “Vivo a Vietri” prevede un contributo aggiuntivo di mille euro per ogni figlio under 14 iscritto nelle scuole del circondario. Nuove misure saranno lanciate nei prossimi mesi dal Trentino, che ha annunciato nuovi piani affitti, e dalla Lombardia per ripopolare le valli.

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