Il 2022 non si è ancora concluso ma è stato un anno straordinario in molti ambiti scientifici, dalla medicina alla tecnologia, fino all’astrofisica e alla biologia. Ecco una panoramica dei traguardi più importanti che sono stati raggiunti.

Durante il 2022 sono state fatte tante nuove scoperte e osservazioni in diversi campi. Spesso, tra i protagonisti di queste scoperte ci sono stati anche ricercatori italiani che lavorano in patria o all’estero. Dalla fusione nucleare alla medicina, passando per la fisica e l’astrofisica, non c’è stato settore della ricerca scientifica che non abbia conosciuto importanti passi in avanti. Vediamoli tutti, mese per mese.

I traguardi della medicina: le novità delle terapie geniche

Il 20 gennaio gli scienziati dell’università dell’Alabama a Birmingham hanno annunciato di avere trapiantato con successo due reni da un maiale geneticamente modificato in un paziente umano che era cerebralmente morto. Il trapianto di organi da donatori animali ha il potenziale di aumentare la disponibilità di organi e prevenire migliaia di decessi che si verificano ogni anno a causa di mancanza di donatori.

Sempre nel 2022 sono stati fatti passi avanti anche sulle terapie geniche da applicare contro diverse forme di tumore e altre malattie. A febbraio è stata annunciata una nuova terapia immunitaria sperimentale e altamente personalizzata per il carcinoma mammario metastatico. Lo studio, condotto dagli scienziati del National cancer institute, ha coinvolto 42 donne con il cancro metastatico al seno, sottoposte alle cure sperimentali a base di linfociti infiltranti il tumore. Stando ai risultati del gruppo di ricerca, il 67% del campione ha generato una reazione immunitaria contro il cancro. 

Lo stesso giorno un gruppo di ricercatori dell’ospedale Bambino Gesù di Roma ha annunciato che una nuova terapia genica potrebbe rivoluzionare il trattamento della talassemia, una malattia del sangue ereditaria molto grave causata da un difetto genetico che provoca la distruzione dei globuli rossi. La ricerca ha dimostrato che la terapia “betibeglogene autotemcel” è in grado di liberare il 91% dei pazienti con talassemia dalle trasfusioni. Su 22 pazienti che hanno preso parte allo studio, 20 non hanno avuto bisogno di ricevere sangue da un donatore per circa un anno.

Sempre lo scorso febbraio, una donna statunitense è guarita dall’infezione da Hiv grazie a un trapianto di cellule del cordone ombelicale. È la prima volta al mondo che si ottiene questo risultato in una donna, ed è la terza paziente ad aver sconfitto l’Hiv. Gli altri due guariti dall’Hiv erano stati sottoposti a trapianto di midollo osseo con cellule staminali adulte.

A marzo negli Usa è stato dato il via libera alla sperimentazione di un farmaco che dovrebbe prevenire l’Azheimer. Il test consiste nella somministrazione di medicinali a persone sane nella speranza di eliminare le proteine tossiche nel cervello e scongiurare la neurodegenerazione. I farmaci utilizzati sono anticorpi sviluppati per eliminare le proteine amiloide-β nel cervello, che si incastrano in masse tossiche chiamate ‘placche’. A novembre sono arrivati i risultati di un’altra sperimentazione di un analogo farmaco contro l’Alzheimer che avrebbe rallentato il declino della memoria del 27% in 18 mesi in pazienti affetti dal morbo, provocando però in diversi casi effetti collaterali anche gravi.

A maggio, un nuovo tipo di vaccino contro il cancro che può contrastare la risposta difensiva dei tumori all’attacco immunitario indotto dal vaccino è stato presentato dai ricercatori del Dana-Farber cancer institute di Boston. I risultati preliminari hanno dimostrato l’efficacia e la sicurezza di questo vaccino nei topi e nei primati non umani. I risultati preclinici potrebbero aprire la strada a ulteriori test per determinare l’applicabilità clinica. Il 10 novembre sono arrivati i risultati del primo test clinico sull’uomo di cellule immunitarie non virali per la terapia del cancro. Sebbene il beneficio clinico in termini di risposte dei pazienti sia ancora limitato, lo studio dimostra la potenziale fattibilità di questa strategia terapeutica.

Alcuni giorni prima, il 7 novembre è stata effettuata in laboratorio la prima trasfusione al mondo di sangue artificiale sugli esseri umani. Ad annunciarlo è stato un gruppo di ricercatori dell’università di Bristol e del Nhs blood and transplant.

Il primo dicembre sono stati annunciati i risultati della prima sperimentazione di un nuovo candidato vaccino contro l’Hiv (l’otto febbraio 2022 è morto il biologo e virologo francese Luc Antoine Montagnier che nel 1983, assieme a Françoise Barré-Sinoussi, aveva scoperto il virus Hiv). Il vaccino sembra in grado di indurre precursori anticorpali ampiamente neutralizzanti negli esseri umani.

I traguardi dell’astrofisica: alla scoperto dello spazio

L’11 marzo il team del James Webb Space Telescope della Nasa ha completato la fase di allineamento nota come ‘fine phasing’. A maggio è stata pubblicata la foto del buco nero al centro della nostra Via Lattea. Anche se non possiamo vedere il buco nero stesso, perché non emette luce, il gas che brilla attorno a esso possiede un aspetto distintivo: una regione centrale scura (chiamata ‘ombra’ del buco nero) circondata da una struttura brillante a forma di anello. La nuova immagine cattura la luce distorta dalla potente gravità del buco nero, che ha una massa pari a quattro milioni di volte quella del Sole.

Quindici mesi dopo l’atterraggio della Nasa nel cratere Jezero con il rover Perseverance che ha iniziato la ricerca della vita su Marte. Il 28 maggio, Perseverance ha prelevato una macchia circolare larga cinque centimetri in una roccia alla base di quello che un tempo era un delta del fiume nel cratere. La Nasa e l’Agenzia spaziale europea (Esa) hanno in programma di recuperare quei campioni e riportarli sulla Terra per studiarli, non prima del 2033, nel primo ritorno in assoluto di un campione da Marte.

Sempre a maggio il satellite Solar Orbiter ha scattato spettacolari immagini ravvicinate del Sole. Tra gli strumenti di osservazione a bordo c’era il coronografo italiano Metis, progettato e realizzato da un team composto dall’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf), dalle università di Firenze e di Padova, dal Cnr-Ifn e da un consorzio industriale italiano formato da Ohb Italia e Thales Alenia space Italia. Metis è il primo strumento del suo genere in grado di osservare la corona solare simultaneamente nella banda visibile e ultravioletta, fornendo quindi un quadro molto dettagliato sui processi che governano l’espansione del plasma solare nello spazio interplanetario.

Il 12 luglio il telescopio James Webb della Nasa ha rivelato “l’immagine più profonda del nostro Universo che sia mai stata scattata” e svelerà i misteri di ciò che è accaduto subito dopo il Big Bang. Queste immagini iniziali si basano su sole 120 ore di osservazione nel corso di cinque giorni.    

All’1:14 del 27 settembre, dopo 10 mesi di volo nello spazio, la missione Double Asteroid Redirection Test della Nasa, la prima dimostrazione di tecnologia di difesa planetaria al mondo, ha impattato con successo contro il suo obiettivo. È stato il primo tentativo dell’agenzia di spostare un asteroide nello spazio.

Dopo due prove andata a vuoto, il 16 novembre il razzo Artemis 1 è finalmente decollato verso la Luna. Si tratta della prima missione del programma Artemis, i cui obiettivi finali riguardano il ritorno dell’uomo sulla Luna e la costruzione di una base sulla superficie del satellite, che dovrà supportare i viaggi di lunga durata attraverso il cosmo.  Il 27 novembre l’Agenzia spaziale europea (Esa) si è impegnata “formalmente” con il nostro Paese a includere uno dei due astronauti italiani della classe 2009 alla missione a bordo della futura stazione spaziale Lunar Gateway dell’orbita lunare, prevista tra il 2025 e il 2030. Potrebbero essere Samantha Cristoforetti o Luca Parmitano.

I traguardi nella chimica e tecnologia

Due le novità nel campo della fusione nucleare. Ad aprile nel Regno Unito questa è stata raggiunta per la prima volta non utilizzando laser o magneti complessi per generare o mantenerne le condizioni, ma comprimendo il carburante all’interno di un bersaglio utilizzando un proiettile che viaggia ad altissima velocità.

All’una di notte del 5 dicembre i ricercatori del National ignition facility in California, concentrando 2,05 megajoule di luce laser su una minuscola capsula di combustibile per fusione hanno innescato un’esplosione che ha prodotto 3,15 mj di energia, l’equivalente di circa tre candelotti di dinamite. Si tratta di un passo in avanti importante perchè fino ad oggi gli esperimenti non erano mai andati in positivo. Gli ultimi dati sarebbero in linea con l’evoluzione delle tecnologie e ci avvicinerebbero a una nuova fase dello sviluppo di un ipotetico reattore.

Passi in avanti importanti sono stati fatti anche nella realizzazione dei nuovi computer quantistici e nella comprensione dei meccanismi di entaglement (letteramente, ‘intreccio’) e di trasferimento delle informazioni. Un gruppo di ricercatori tra cui l’italiano Giordano Scappucci, 44enne romano che lavora in Olanda al QuTech della TU Delft (Università Tecnica di Delft), ha svolto una ricerca che apre la strada alla creazione di processori quantistici basati su silicio per la produzione e l’applicazione nel mondo reale.

I traguardi della biologia: nuove specie e tutela degli animali

Nel corso del 2022 sono aumentati anche gli sforzi per la conservazione di specie ad altissimo rischio di estinzione e anche i progetti di esplorazione della natura che hanno portato alla riscoperta di animali che si ritenevano estinti e al loro ritorno alla vita naturale, pregiudicato dalla distruzione del loro habitat naturale.

Il consorzio BioRescue sta sviluppando metodi avanzati di riproduzione assistita per salvare il rinoceronte bianco del Nord dall’estinzione. In questa missione gli ovociti delle ultime femmine rimaste giocano un ruolo chiave poiché da essi, tramite la fecondazione in vitro con lo sperma di maschi ormai deceduti, vengono creati embrioni. Il Max Delbrück Center for Molecular Medicine (MDC) di Berlino, membro del consorzio, è riuscito a creare cellule staminali pluripotenti indotte da Nabire, un rinoceronte bianco del Nord e successivamente dei gameti.

A giugno un esemplare di tartaruga gigante delle Galápagos, a lungo ritenuta estinta, è stata trovata viva. Chiamata Fernanda, è la prima della sua specie identificata in più di un secolo. Sequenziando i genomi dell’individuo vivente e dell’esemplare di un museo e confrontandoli con le altre 13 specie di tartarughe giganti delle Galápagos, si è giunti alla dimostrazione che le due tartarughe Fernandina conosciute sono membri della stessa specie, geneticamente distinte da tutte le altre.

Il 17 giugno è stata annunciata la scoperta di una comunità di orsi polari, geneticamente distinti dalle altre popolazioni e che vive nel Sud-est della Groenlandia, che si sono adattati alle temperature in aumento e alla minore disponibilità di accesso al ghiaccio marino. I ricercatori sottolineano che questa scoperta potrebbe contribuire a comprendere in che modo gli orsi polari potranno sopravvivere negli scenari climatici futuri.

I premi Nobel

A ottobre, il premio Nobel per la fisica è stato assegnato ad Alain Aspect, John F. Clauser e Anton Zeilinger “per gli esperimenti con fotoni entangled, che hanno stabilito la violazione delle disuguaglianze di Bell e hanno aperto la strada alla scienza dell’informazione quantistica”. Utilizzando esperimenti rivoluzionari i ricercatori hanno dimostrato il potenziale per indagare e controllare le particelle che si trovano in stati ‘intrecciati’. Ciò che accade a una particella in una coppia entangled determina ciò che accade all’altra, anche se sono davvero troppo distanti per influenzarsi a vicenda. Lo sviluppo di strumenti sperimentali da parte dei vincitori ha gettato le basi per una nuova era della tecnologia quantistica.

Svante Pääbo, ricercatore svedese, si è aggiudicato il premio Nobel per medicina e fisiologia “per le sue scoperte riguardanti i genomi degli ominidi estinti e l’evoluzione umana”. Lo scienziato, a distanza di 40 anni, ha ricevuto il Nobel nella stessa categoria con cui era stato premiato nel 1982 il padre, Sune K. Bergström. L’Assemblea del Nobel al Karolinska Institutet ha deciso di assegnare il prestigioso riconoscimento al lavoro di Pääbo sull’analisi del genoma di Neanderthal, che ha permesso di studiare l’evoluzione umana, la relazione dell’Homo Sapiens con i propri antenati e il modo in cui il trasferimento genetico influenzi il sistema immunitario odierno.

Fonte Agi

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