Le nuove regole saranno valide fino al 7 settembre. Il decreto ha assorbito e rinnovato paletti e divieti per chi deve entrare in Italia dall’estero o deve viaggiare per turismo
di Marzio Bartoloni

Le nuove regole saranno valide fino al 7 settembre. Il decreto ha assorbito e rinnovato paletti e divieti per chi deve entrare in Italia dall’estero o deve viaggiare per turismo
4′ di lettura
Il Governo ha appena rinnovato le misure anti contagio con un nuovo Dpcm che per la prima volta ha una durata di un mese e non di 15 giorni come in passato: le nuove regole saranno valide infatti fino al 7 settembre. Il decreto ha anche assorbito e rinnovato paletti e divieti per chi deve entrare in Italia dall’estero o deve viaggiare per turismo, con la lista dei Paesi per i quali è prevista l’obbligo di quarantena. Una babele di misure non sempre immediata leggendo il Dpcm per questo la Farnesina ha messo a punto un vademcum che riepiloga le regole principali. Inoltre, dal 9 luglio chiunque entra in Italia da qualsiasi località estera è tenuto a consegnare al vettore aereo o alle forze di polizia in caso di controlli una autodichiarazione.
Chi viaggia per turismo
I viaggi per turismo sono di nuovo possibili dallo scorso 3 giugno. In particolare ci si può spostare liberamente (quindi anche per turismo) da e per una serie di Paesi. Ecco la lista completa: Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia e Ungheria, Islanda, Liechtenstein, Norvegia, Svizzera, Andorra, Principato di Monaco, Repubblica di San Marino, Stato della Città del Vaticano, Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del nord. Gli spostamenti da e per Paesi diversi da questo elenco per motivi di turismo non sono invece consentiti. Dal ministero degli Esteri arriva comunque un consiglio: «I cittadini italiani e gli stranieri residenti in Italia, prima di partire per un viaggio turistico all’estero, sono consigliati di verificare quali sono le regole stabilite nel Paese di destinazione e negli eventuali Paesi di transito».
I Paesi dai quali l’ingresso in Italia è vietato
Il ministro della Salute Roberto Speranza è intervenuto con una serie di ordinanze sui divieti di ingresso dall’estero verso l’Italia, soprattutto nelle ultime settimane quando i contagi hanno ricominciato a galoppare all’estero. Ordinanze ora entrate nel Dpcm che prevedono il divieto di ingresso in Italia alle persone che, nei 14 giorni antecedenti, hanno soggiornato o sono transitate per uno dei seguenti Paesi: Armenia, Bahrein, Bangladesh, Bosnia Erzegovina, Brasile, Cile, Kosovo, Kuwait, Macedonia del nord, Moldova, Montenegro, Oman, Panama, Perù, Repubblica dominicana, Serbia. Non manca qualche eccezione: possono rientrare in Italia da questi Paesi i cittadini italiani, Ue, inglesi, di Andorra, Principato di Monaco, San Marino e Vaticano e i loro stretti familiari, a condizione che siano residenti anagraficamente in Italia da data anteriore al 9 luglio 2020. Possono rientrare anche funzionari e agenti della Ue, di organizzazioni internazionali, personale delle missioni diplomatiche e dei consolati, personale militare nell’esercizio delle loro funzioni. Il principio generale, che vale anche per gli stranieri in Italia che vogliono tornare nel loro Paese, è comunque quello di consentire sempre il rientro nel proprio domicilio abitazione o residenza
Quando scatta l’obbligo di quarantena
L’obbligo di isolamento fiduciario (stare a casa per 14 giorni) dipende dallo Stato di provenienza e dal momento di entrata in Italia. Chi entra o rientra da Austria, Belgio, Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia e Ungheria, Islanda, Liechtenstein, Norvegia, Svizzera, Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del nord Andorra, Principato di Monaco, San Marino e Vaticano non deve sottoporsi a isolamento fiduciario, purché non abbia soggiornato in un Paese diverso da questi nei 14 giorni anteriori all’ingresso in Italia. In particolare dopo le ultime ordinanze chi entra a partire dal 24 luglio da Bulgaria o Romania o vi ha soggiornato o transitato negli ultimi 14 giorni deve fare l’isolamento fiduciario. Non mancano eccezioni: dall’equipaggio dei mezzi di trasporto fino ai lavoratori transfrontalieri e al personale da imprese con sede principale o secondaria in Italia.
Quando scatta la quarantena e come si raggiunge casa
Di regola il cosiddetto isolamento fiduciario scatta immediatamente dopo l’ingresso in Italia. È consentito solo fare, nel minore tempo possibile, il percorso per recarsi a casa o nella diversa dimora individuata come luogo dell’isolamento. In questo tragitto non è consentito usare mezzi di trasporto pubblico diversi da quello utilizzato per entrare in Italia (ad esempio, all’arrivo a Fiumicino con l’aereo non si può prendere il treno per recarsi in centro a Roma o in qualsiasi altra destinazione). È consentito invece il noleggio di autovetture e l’utilizzo di taxi o il noleggio con conducente. In caso di transito aeroportuale chi entra in Italia per via aerea in Italia può prendere, senza uscire dall’aeroporto, un altro aereo per qualsiasi destinazione nazionale o internazionale. È possibile comunque farsi venire a prendere da una sola persona convivente o coabitante nello stesso domicilio del trasportato, possibilmente munita di dispositivo di protezione. «Resta fermo – ricorda ancora il vademecum della Farnesina – l’obbligo di comunicare immediatamente il proprio ingresso in Italia al Dipartimento di prevenzione, per la sottoposizione a sorveglianza sanitaria e a isolamento fiduciario, nonché l’obbligo di segnalare con tempestività l’eventuale insorgenza di sintomi da COVID-19 all’autorità sanitaria».