Lavorava con prezzi concorrenziali sbaragliando le altre imprese edili, ma era completamente sconosciuto al fisco: non ha mai versato l’Iva o pagato imposte. Il sogno italiano di Eduart Byku, albanese 36enne che risiedeva a Feltre, nonostante tutto, è finito nel migliore dei modi: prescrizione.

Byku era arrivato in Italia nel 1996 dall’Albania dopo aver imparato l’italiano in  tv: aveva fatto il giardiniere in Puglia e dal 2002 era a Feltre con l’impresa edile. Giocava a calcio nella Porcenese, voleva laurearsi a Trento. Poi è sparito dal nostro Paese quando ha visto che il vento stava cambiando (la crisi del settore e l’indagine Gdf): s’è venduto tutti gli immobili dell’impresa sui quali c’era la procedura di riscossione coattiva: erano 15 appartamenti che sono spariti in alcuni casi venduti  a se stesso e a una srl costituita apposta. È riuscito così a non perdere un centesimo.

Nel primo processo è stato assolto perché la legge era cambiata, nel secondo, approdato ieri in tribunale, perché il reato si è prescritto. «L’Italia è un Paese libero – diceva spesso l’albanese -, ma c’è ancora troppa distanza tra italiani e stranieri». E visto come è andata aveva proprio ragione.