L’ipotesi di una riduzione a 10 giorni

Il tema è ormai aperto in Europa. La Francia che ha ridotto la quarantena a sette giorni è stata seguita dall Slovenia che prevede l’isolamento a 10 giorni

di Marzio Bartoloni

Coronavirus, Francia: quarantena ridotta a sette giorni

Il tema è ormai aperto in Europa. La Francia che ha ridotto la quarantena a sette giorni è stata seguita dall Slovenia che prevede l’isolamento a 10 giorni

2′ di lettura

Liberare chi ha il Covid ma è senza sintomi dopo 10 giorni e non 14 come oggi. A chiedere di ridurre la quarantena almeno per gli asintomatici – che oggi tiene a casa quasi 40mila italiani senza contare le migliaia di contatti in isolamento in attesa di tampone – è la stessa Organizzazione mondiale della Sanità che da sempre sul Covid tiene la barra dritta verso la massima cautela. Ma sul tema dell’isolamento fiduciario ha già in parte rivisto le sue posizioni già dallo scorso giugno aprendo a una riduzione per chi non ha sintomi.

La “mini-quarantena” divide gli scienziati

Eppure il tema della mini-quarantena ridotta da 14 a 10 giorni divide ancora, anche in Italia. Gli scienziati del Comitato tecnico scientifico investiti della questione dal ministro della Salute Roberto Speranza ne hanno parlato e hanno deciso di prendere tempo: dentro il Cts prevale da sempre la linea della prudenza soprattutto ora che i contagi hanno ricominciato a risalire e si guarda con timore alla riaperture delle scuole. Ma il tema è ormai aperto in Europa. La Francia che ha ridotto la quarantena a sette giorni è stata seguita dall Slovenia che prevede l’isolamento a 10 giorni – e per questo ci saranno ulteriori approfondimenti con un apposito quesito che sarà sottoposto a quella che è la Cassazione su queste decisioni. E cioè il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (l’Ecdc) e l’Organizzazione mondiale della Sanità. Ma sia l’Ecdc che l’Oms proprio nei giorni scorsi hanno frenato ribadendo in generale la necessità di tenere la quarantena a 14 giorni.

La mezza apertura dell’Oms

In realtà proprio l’Oms nel suo ultimo documento ufficiale di revisione sulle quarantene («Criteria for releasing Covid-19 patients from isolation») pubblicato nel giugno scorso abbia delineato una posizione molto meno rigida. Un aggiornamento arrivato dopo che «recenti prove – si legge nelle conclusioni del documento – suggeriscono come il virus risulta raramente presente nei campioni respiratori dei pazienti affetti dalla Covid-19 dopo nove giorni dall’esordio dei sintomi, specialmente nei pazienti con malattia lieve, solitamente accompagnati da livelli crescenti di anticorpi neutralizzanti e dalla risoluzione dei sintomi». Da qui le nuove “regole” dell’Oms che nelle sue raccomandazioni per le dimissioni dall’isolamento – dove tra l’altro si suggerisce di non ripetere il tampone – prevede due tipologie di quarantene: la prima per i pazienti sintomatici che prevede 10 giorni di isolamento dopo l’insorgenza dei sintomi, più almeno 3 giorni senza sintomi (inclusa la febbre e i sintomi respiratori). Per i pazienti asintomatici, invece, si prevede una quarantena ridotta a 10 giorni dopo il test positivo per il nuovo coronavirus.



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