Nel nuovo disegno di legge torna la procedibilità d’ufficio per i reati con le aggravanti di “metodo mafioso” e finalità di terrorismo ed evasione. Approvato anche un testo che introduce deleghe al governo in materia di politiche per le persone anziane. Arrivano nuove nomine, tra le quali quelle alla presidenza del Consiglio di Stato e alla direzione generale del Tesoro.

Si è concluso poco fa il Consiglio dei Ministri durante il quale è stato approvato il disegno di legge con norme in materia di procedibilità d’ufficio e di arresto obbligatorio in flagranza e quello che introduce deleghe al Governo in materia di politiche in favore delle persone anziane.

Inoltre, il Cdm di questa sera ha approvato nuove nomine, tra cui quelle di di Luigi Maruotti a presidente del Consiglio di Stato, succeduto a Franco Frattini, morto il 24 dicembre scorso; di Riccardo Barbieri a direttore generale del Tesoro e la conferma di Biagio Mazzotta a Ragioniere Generale dello Stato; e quella, proposta dal ministro degli Esteri Antonio Tajani, dell’ambasciatore Riccardo Guariglia a segretario generale della Farnesina.

Mafia e terrorismo: la procedibilità torna a essere d’ufficio

Il primo testo approvato in Cdm prevede la procedibilità d’ufficio per tutti i reati per i quali sia contestata l’aggravante del “metodo mafioso” o della finalità di terrorismo o di eversione. Inoltre, la procedibilità d’ufficio è prevista anche per il reato di lesione personale, quando è posto in essere da persona sottoposta a una misura di prevenzione personale, fino ai tre anni successivi al termine della misura stessa. Infine, si stabilisce che l’arresto in flagranza previsto come obbligatorio debba essere eseguito anche in mancanza della querela, quando la persona offesa non è presente o prontamente rintracciabile. In tali casi, gli ufficiali o gli agenti di polizia giudiziaria dovranno effettuare tempestivamente ogni utile ricerca della persona offesa e, ove la querela non fosse presentata nel termine di quarantotto ore dall’arresto o la persona offesa decidesse di rinunciarvi, l’arrestato sarà rimesso immediatamente in libertà. Secondo quanto si apprende da fonti governative, il Governo chiederà alla Camere di approvare il disegno di legge sulle norme di procedura penale con una procedura d’urgenza.

“Il governo”, sottolinea online sul proprio sito il ministero della Giustizia, “interviene con un disegno di legge a tutela della libertà di determinazione della vittima: in caso di aggravante mafiosa o di terrorismo, la procedibilità è sempre d’ufficio. Si interviene su tutti i reati procedibili a querela, non solo su quelli trasformati nell’ultima riforma del processo penale. In caso di arresto in flagranza di reato perseguibile a querela, si prevede un tempo di 48 ore per acquisire la richiesta della vittima, se non presente sul posto. In questo modo, in casi come il furto di un veicolo con violenza sulle cose, si può procedere all’arresto del reo in flagranza, anche se non è possibile reperire subito la vittima. Naturalmente l’arresto decade dopo 48 ore, se non si è acquisita la querela”. 

“Dopo la tutela dell’ergastolo ostativo, arriva dal Cdm un’altra buona notizia con un segnale importante. È stato varato infatti un provvedimento che va a correggere una mancanza della riforma Cartabia e del Codice penale in materia di procedibilità d’ufficio e di arresto obbligatorio in flagranza. Nella settimana in cui lo Stato ha vinto con l’arresto di Messina Denaro, il governo Meloni dimostra, ancora una volta, quanto sia centrale la lotta alla mafia e alla criminalità organizzata. Questo Esecutivo vuole difendere i cittadini e punire in ogni modo chi non rispetta la legge”, ha dichiarato il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Tommaso Foti.

Deleghe al governo in materia di politiche in favore delle persone anziane

Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Giorgia Meloni, del Ministro del lavoro e delle politiche sociali Marina Calderone e del Ministro della salute Orazio Schillaci, ha inoltre approvato un disegno di legge che introduce deleghe al Governo in materia di politiche in favore delle persone anziane. Le deleghe prevedono una riforma articolata e complessiva, volta ad attuare le norme della legge di bilancio 2022 e, con specifico riferimento alla categoria degli anziani non autosufficienti, a realizzare uno degli obiettivi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).

Un provvedimento che muove dal riconoscimento del diritto delle persone anziane alla continuità di vita e di cure presso il proprio domicilio e dal principio di semplificazione e integrazione delle procedure di valutazione della persona anziana non autosufficiente. Grazie a tale semplificazione e all’istituzione dei “punti unici di accesso” diffusi sul territorio, si potrà effettuare, in una sede unica, una valutazione multidimensionale finalizzata a definire un “progetto assistenziale individualizzato” che indicherà tutte le prestazioni sanitarie, sociali e assistenziali necessarie per la persona anziana.

Altri elementi che l’esecutivo considera di rilievo sono la definizione di una specifica governance nazionale delle politiche in favore della popolazione anziana, con il compito di coordinare gli interventi; la promozione di misure a favore dell’invecchiamento attivo e dell’inclusione sociale, anche sostenendo il cosiddetto “turismo lento”; la promozione di nuove forme di coabitazione solidale per le persone anziane e di coabitazione intergenerazionale, anche nell’ambito di case-famiglia e condomini solidali, aperti ai familiari, ai volontari e ai prestatori di servizi sanitari, sociali e sociosanitari integrativi; la promozione d’interventi per la prevenzione della fragilità delle persone anziane; l’integrazione degli istituti dell’assistenza domiciliare integrata e del servizio di assistenza domiciliare; il riconoscimento del diritto delle persone anziane alla somministrazione di cure palliative domiciliari e presso hospice; la previsione d’interventi a favore dei caregiver familiari.

Fonte Agi

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