Charlie Hebdo è noto per le vignette irriverenti e tra l’indignazione generale c’è chi continua a difendere il diritto di satira e anzi sottolinea come il disegno possa essere interpretato come una denuncia sulle «case costruite con la sabbia» e le reazioni all’italiana a tragedie già avvenute. Ma quel che è certo è che nessuno, oggi, vuole più “essere” Charlie, citando l’hashtag diventato virale dopo l’attentato dello scorso anno nella redazione.