Una Champions League così non l’avevamo mai vista. E non solo perché per la prima volta nella storia la si gioca in pieno agosto e con la formula delle Final Eight, ma soprattutto per quello che sta capitando sul campo. Storie diverse, facce nuove, personaggi inattesi ancora in corsa e campioni affermati già in vacanza.

In lizza per alzare il trofeo sono rimaste in quattro: una semifinale sarà Lipsia-Paris Saint Germain, l’altra Lione-Bayern, e tanto basta per capire quanto unica sia questa edizione dai pronostici ribaltati.

Francia contro Germania, dall’asse politico-economico a quello calcistico, con tanto di tweet del tifoso Macron rivolto alla cancelliera tedesca Angela Merkel.

Le prime volte

Per la prima volta dopo 15 anni (l’ultima fu nel 2005) in semifinale di Champions League non ci saranno né Leo MessiCristiano Ronaldo, eterni rivali, uno contro l’altro nel superare record per superarsi a distanza, sempre, loro che dal 2008 si sono spartiti 11 degli ultimi 12 Palloni d’Oro, e che questa volta vedranno l’epilogo entrambi da casa. 

Altrettanto fragorosa l’eliminazione del Manchester City, che nonostante le cifre folli spese sul mercato per accontentare Guardiola (800 milioni negli ultimi quattro anni) per la quarta volta con il maestro del tiki-taka in panchina ha fallito l’appuntamento, fuori dai giochi una volta agli ottavi e tre volte ai quarti.

Per la quarta volta da quando è al City Pep Guardiola ha fallito l’obiettivo Champions

© Julian Finney – UEFA

Delle squadre ancora in corsa soltanto una ha già vinto la Champions League, il Bayern Monaco, dominatore assoluto in Germania ma spesso deluso e deludente alla prova del nove europea. Stavolta è arrivato alla semifinale, e lo ha fatto umiliando niente meno che il Barcellona, con quell’8-2 che resterà per sempre negli almanacchi, la sconfitta più pesante a livello europeo nella storia del Barça, con annesso terremoto societario che potrebbe coinvolgere niente meno che Messi, al centro di mille voci sul suo possibile addio e quella casa acquistata a Milano che fa sognare il popolo interista.

La delusione di Leo Messi dopo la sconfitta del Barcellona contro il Bayern

© Michael Regan – UEFA

Volti nuovi in panchina

Tre dei quattro allenatori semifinalisti sono tedeschi, rappresentanti di una scuola spesso sottovalutata. Hans-Dieter Flick ha preso la guida del Bayern a novembre dopo l’esonero di Kovac, del quale era l’assistente. Doveva restare per poche partite, poi ha iniziato a inanellare vittorie e non si è più mosso. Ha vinto il campionato, la coppa di Germania e riportato il Bayern tra le grandi d’Europa. 

Hans-Dieter Flick, allenatore del Bayern Monaco

© Pool

Ancora più strana la storia di Julian Nagelsmann, 33 anni, il più giovane allenatore a raggiungere una semifinale di Champions League. Fu costretto a smettere di giocare per un infortunio a soli 21 anni, per un periodo è stato uno dei collaboratori di Thomas Tuchel, l’allenatore tedesco (anche lui) del Paris Saint Germain. I due, scherzi del destino, si troveranno di fronte in semifinale. Nagelsmann è cresciuto alla scuola di Rangnick, colui che doveva diventare il direttore-allenatore del Milan, esonerato ancora prima di arrivare dopo la conferma di Pioli.

Julian Nagelsmann, 33 anni, il più giovane allenatore a raggiungere la semifinale di Champions

© MIGUEL A. LOPES

Il quarto è un francese, Rudi Garcia, vecchia conoscenza dell’Italia per il suo passato sulla panchina della Roma. Ha battuto prima la Juventus di Ronaldo, poi il City di Guardiola, e se l’appetito vien mangiando, sogna la finale per una squadra che nel 2010 aveva interrotto la sua corsa a un passo dall’ultimo atto, superata in semifinale dal Bayern poi sconfitto dall’Inter nella notte di Madrid.

Francia vs Germania

L’altra particolarità di questa Champions è che al penultimo atto sono arrivate due squadre francesi e due tedesche, ovvero le rappresentanti di un campionato (quello francese) interrotto a marzo per l’emergenza coronavirus e di un altro (quello tedesco) che è stato il primo a ripartire dopo il lockdown. Si diceva: come faranno Psg e Lione a giocare la coppa dopo essere rimaste ferme cinque mesi? Per la risposta chiedere ad Atalanta e Juventus, arrivate stremate all’appuntamento dopo aver giocato ogni tre giorni a partire da metà giugno per finire il campionato. Paris e Lione hanno giocato l’una contro l’altra in finale di coppa di Lega, poi soltanto amichevoli. 

La festa dei giocatori del Lione dopo la vittoria contro il Manchester City

© Julian Finney – UEFA

Bayern e Lipsia, invece, hanno giocato l’ultima gara di Bundesliga a fine giugno, poi hanno avuto tempo di riposare, rifare la preparazione e presentarsi in forma alle Finals di Lisbona. 

Chi pensava il contrario si è dovuto ricredere, ma in fondo questa Champions è la coppa delle smentite, di ciò che doveva essere e non è stato, dei ribaltoni clamorosi e dei risultati a sorpresa. Mai vista prima. 

Come seguire le partite in tv

La Champions League è in diretta e in esclusiva su Sky. Martedì sera alle 21 Lipsia-Psg, mercoledì sera Lione-Bayern-Monaco. Ma la gara di mercoledì andrà in onda anche in chiaro su Canale 5, con lo speciale Pressing Champions League a seguire. 

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