È una notizia che ha del curioso quella che ci giunge dalla spiaggia di Porto Taverna, nella bellissima regione sarda.

Una famiglia di Vigevano è stata multata da tre vigilesse perché ha portato il cane in spiaggia. La notizia in sé non avrebbe nulla di strano se non fosse che le donne si sono presentate in costume da bagno, senza identificarsi e sbagliando a redigere il verbale.

ERRORI E “NON” DIVISE

Il portare il cane in spiaggia è stata una violazione delle norme del lido e su questo non ci piove. La multa era, in effetti, legittima ma a delle condizioni.

Per i vigili, quindi non parliamo dell’arma, vi è una normativa che impone il vincolo di identificazione. Detto ciò, quando si deve imporre il proprio ruolo è obbligatorio, in qualsiasi circostanza, indossare la divisa ufficiale, altrimenti la contestazione non è da considerarsi come valida. Le tre, per di più, non avrebbero esposto neppure il tesserino identificativo.

Sarebbe bastata la mise non conforme delle tre vigilesse a contestare la multa ma, in più, vi è stato anche un errore sul verbale redatto.

Se su di una copia appare sbarrata la casella riguardante la presenza del cane in spiaggia, su quella della famiglia di Vigevano è sbarrata quella della contestazione sul giocare a palla in spiaggia, quindi con multa elevata a 200 euro.

Diciamo che le tre donne non ne hanno fatta una giusta. Seppur la famigliola fosse dalla parte del torto, alle vigilesse bisognerebbe contestare l’abuso d’ufficio o, peggio, la non conoscenza delle normative riguardanti la municipale.

COSA DICE L’AIDAA (ASSOCIAZIONE ITALIANA DIFESA ANIMALI E AMBIENTE)

“Siamo di fronte a una storia che rasenta l’assurdo, tre vigilesse si presentano in due pezzi e multano una bagnante che sta in spiaggia con il suo cane senza aver esposto alcun tesserino di riconoscimento, e sbagliano pure la motivazione della sanzione. Siamo al ridicolo. Speriamo che il sindaco di Loiri abbia maggiore buon senso e annulli quella sanzione palesemente illegittima senza obbligarci a fare ulteriori passi che comporterebbero anche la segnalazione per le tre vigilesse o ausiliarie ancora non ci è dato sapere per violazione delle norme sulla obbligatorietà dell’identificazione prevista dalla legge”.

La lettera scritta al sindaco è arrivata dopo che la famiglia si è rivolta all’associazione per capire come muoversi a seguito della vicenda.

Sicuramente la situazione fa sorridere sebbene per la famiglia sia un grattacapo in più, ma siamo certi che la multa non potrà avere seguito date le numerose pecche commesse dalle dipendenti.