Pronte le istruzioni per i datori di lavoro del settore privato che intendono erogare ai propri lavoratori il bonus introdotto per contenere gli impatti economici dovuti all’aumento del prezzo dei carburanti.
La circolare firmata dal direttore dell’Agenzia delle Entrate specifica quali sono i datori di lavoro e i lavoratori interessati dal beneficio, le modalità di erogazione e le regole da seguire nel caso in cui siano riconosciuti come premio di risultato.
Cos’è e come funziona il bonus benzina
I buoni benzina sono erogazioni corrisposte dai datori di lavoro privati ai propri dipendenti per i rifornimenti di carburante (come benzina, gasolio, gpl e metano). Sul punto, la circolare specifica che dà diritto all’agevolazione anche l’erogazione di buoni (o titoli analoghi) per la ricarica di veicoli elettrici. I bonus possono essere erogati solo nel 2022 e fino a un massimo di 200 euro per lavoratore, non sono tassati in capo ai dipendenti e sono integralmente deducibili dal reddito d’impresa. Nella nota si chiarisce infatti che il contributo non concorre alla formazione del reddito e rappresenta un’ulteriore agevolazione rispetto a quella generale già prevista dall’articolo 51 del Tuir: va quindi conteggiata in maniera separata rispetto agli altri benefit.
Ne consegue che, al fine di fruire dell’esenzione da imposizione, i beni e i servizi erogati nel periodo d’imposta 2022 dal datore di lavoro a favore di ciascun lavoratore dipendente possono raggiungere un valore di 200 euro per uno o più buoni benzina e un valore di 258,23 euro per l’insieme degli altri beni e servizi (compresi eventuali ulteriori buoni benzina).
Si chiarisce inoltre che i buoni benzina possono essere erogati anche per finalità retributive. In questa ipotesi, l’erogazione deve avvenire nell’anno in corso e in “esecuzione dei contratti aziendali o territoriali”, nel rispetto della normativa prevista, per i premi di risultato, dall’articolo 1, commi da 182 a 190, della legge 28 dicembre 2015, n. 208.
Chi ha diritto all’agevolazione
In base alla norma, spiega l’Agenzia delle Entrate, possono accedere al beneficio i datori di lavoro privati. A questo proposito, il documento di prassi chiarisce che rientrano nell’ambito di applicazione anche i soggetti che non svolgono un’attività commerciale e i lavoratori autonomi, sempre che dispongano di propri dipendenti. Sono invece escluse dall’agevolazione le amministrazioni pubbliche. Quanto alla categoria di lavoratori destinatari dei buoni benzina, è essenziale che si tratti di titolari di reddito di lavoro dipendente. Considerato che la norma è volta a indennizzare i dipendenti per i maggiori costi sostenuti a seguito dell’aumento del prezzo dei carburanti, i buoni possano essere corrisposti da subito, senza necessità di preventivi accordi contrattuali.
Fonte Adnkronos