Ignazio Visco ha tracciato un quadro dell’economia italiana nelle sue Considerazioni finali, le ultime dopo 12 anni da governatore della Banca d’Italia. Dal salario minimo alle pensioni, ecco che cosa ha detto.

Il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco ha tenuto oggi le sue 12esime e ultime Considerazioni finali. Si tratta di un discorso inaugurato da Luigi Einaudi quando fu governatore e (insieme) vicepresidente del Consiglio. Quest’anno assume ancora più importanza. È una sorta di testamento: dopo 12 anni, il suo mandato terminerà a ottobre 2023. Era stato proprio l’economista italiano a raccogliere il timore da Mario Draghi, oggi in prima fila, diventato presidente della Bce su spinta di Silvio Berlusconi.

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“Il Mes potrà svolgere un ruolo importante”

Il governatore della Banca d’Italia ha sottolineato “la necessità di portare a compimento
l’unione bancaria, attraverso una revisione dell’attuale disciplina di gestione delle crisi, che renda quest’ultima più rapida ed efficace, nonché l’istituzione di uno schema unico di garanzia dei depositi”. A testimonianza di ciò Visco ha citato il ruolo della riforma del Meccanismo europeo di stabilità, che “potrà svolgere un ruolo importante, fornendo una rete di sicurezza finanziaria (backstop) al Fondo di risoluzione unico”. Questo cambiamento è bloccato dall’Italia, unico Paese dell’Eurozona a non averlo approvato. Il Parlamento ne discuterà il 30 giugno.

“Salario minimo può rispondere a giustizia sociale se equilibrato”

Un accenno è stato poi dedicato al salario minimo: “Troppi, non solo tra i giovani, non hanno un’occupazione regolare o, pur avendola, non si vedono riconosciute condizioni contrattuali adeguate; come negli altri principali paesi, l’introduzione di un salario minimo, definito con il necessario equilibrio, può rispondere a non trascurabili esigenze di giustizia sociale”, ha specificato il governatore. Aggiungendo che “la quota di giovani che dopo cinque anni ancora si trova in condizioni di impiego a tempo determinato resta prossima al 20 per cento”.

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“Miglioramenti del Pnrr possibili, non c’è tempo da perdere”

Spazio poi al Piano nazionale di ripresa e resilienza: “Miglioramenti sono possibili ma nel perseguimento di eventuali modifiche bisogna però tenere conto del serrato programma concordato con le autorità europee”. “Su questo punto, un confronto continuo con la Commissione è assolutamente necessario, nonché utile e costruttivo. Non c’è tempo da perdere“, ha puntualizzato Visco.

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“Rischio di rincorsa prezzi salari moderato”

Il governatore ha poi toccato il tema della riforma fiscale, mostrando di opporsi a una tassa piatta non aggiustata da detrazioni e deduzioni: “Nessun intervento può realisticamente prescindere dai vincoli posti dal nostro elevato debito pubblico, né dai principi di progressività e capacità contributiva sanciti dalla Costituzione”, ha specificato. Spazio poi all’inflazione con un appello alla responsabilità di imprese, lavoratori e governo per riportarla intorno al 2%. “Grazie alla limitata presenza di meccanismi automatici di indicizzazione all’inflazione passata, alla natura una tantum di una parte significativa degli incrementi retributivi e in assenza di diffusi rialzi dei margini di profitto, il rischio di una rincorsa tra prezzi e salari fino a questo punto si è mantenuto moderato“, ha aggiunto ancora.

“Un recupero della natalità rafforzerebbe offerta di lavoro nel lunghissimo periodo”

Infine, una coda sulla fase iniziale e finale della vita: natalità e pensioni. “Un recupero della natalità dai livelli particolarmente bassi del 2021, per quanto auspicabile, rafforzerebbe l’offerta di lavoro solo nel lunghissimo periodo”, ha detto il governatore aggiungendo che per “gestire i flussi migratori occorreranno politiche ben concepite di formazione e integrazione, indispensabili per l’inserimento dei migranti nel tessuto sociale e produttivo”. Per quanto riguarda le pensioni, “il miglioramento delle condizioni di vita e di salute conseguito negli ultimi decenni potrà consentire a non poche persone di lavorare oltre il limite convenzionale dei 64 anni“.

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Il testo completo del discorso si trova a questo link.

Fonte Agi

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