Aumentano i pedaggi nelle strade di competenza di Autostrade per l’Italia. Dal primo gennaio ai caselli bisognerà pagare il 2% in più, con aggiunta di un altro 1,34% dal primo luglio. Ecco una panoramica.

Per viaggiare nei tratti di competenza di Autostrade per l’Italia dal primo gennaio bisognerà pagare il 2% in più. Rincari di un ulteriore 1,34% nei pedaggi sono previsti invece dal primo luglio. Lo ha annunciato in una nota il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Il ministero: “In metà delle autostrade nessun aumento”

La disposizione precisa che il 50% delle autostrade italiane sarà esente da aumenti. Il vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ha spiegato che in ogni caso è stato scongiurato “un aumento che sfiorava il 5%”. I rincari riguardano Autostrade per l’Italia, società che proprio quest’anno è tornata sotto il controllo dello Stato. Atlantia, holding che ha come primo azionista la famiglia Benetton, l’ha venduta a una cordata guidata da Cassa depositi e prestiti, dal fondo americano Blackstone e dall’asset manager Macquarie.

Il governo non rinnova il taglio delle accise sui carburanti

Dal primo gennaio dovrebbe aumentare anche il prezzo dei carburanti. Il governo non ha rinnovato il taglio delle accise introdotto dall’esecutivo Draghi a marzo. Sconto che era già stato ridotto per il mese di dicembre. L’ultima rilevazione del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica ha mostrato che il prezzo medio della benzina self-service è ai minimi da un anno e mezzo. Quello del diesel per automobili è su valori inferiori alla rilevazione del 7 febbraio.

A novembre prezzi aumentati dell’11,8%

Il 5 gennaio l’Istituto nazionale di statistica diffonderà i dati sui prezzi al consumo del mese di dicembre: i prezzi con ogni probabilità saranno in aumento rispetto a un anno fa. Ma la fiammata dell’inflazione potrebbe essere in fase di spegnimento. Gli ultimi dati Istat relativi al mese di novembre hanno confermato un aumento dei prezzi per l’intero sistema economico dell’11,8%. Un incremento che ha confermato quello di ottobre.

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