pmi ad alto potenziale

È andata in negoziazione il 16 marzo scorso, in piena era Covid, a un prezzo di 13 euro: l’azienda laziale di tlc ha registrato nel primo trimestre ricavi netti in crescita del 34,6%

di Valeria Novellini

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(Korn V. – stock.adobe.com)

È andata in negoziazione il 16 marzo scorso, in piena era Covid, a un prezzo di 13 euro: l’azienda laziale di tlc ha registrato nel primo trimestre ricavi netti in crescita del 34,6%

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La stipula dell’atteso accordo FiberCop per la creazione di una rete tlc unica nazionale ha “messo il turbo” alle quotazioni di diverse società del settore telecomunicazioni; in primo luogo ovviamente a quelle direttamente coinvolte (Telecom Italia e Tiscali che sarà partner dell’iniziativa), ma anche a quelle di minori dimensioni negoziate all’Aim Italia.
Tra queste la romana Unidata, che nonostante un’Ipo avvenuta in pieno lockdown (il debutto all’Aim Italia ha avuto luogo il 16 marzo scorso) vede oggi veleggiare i corsi del titolo in prossimità dei 19 euro a fronte del prezzo di offerta di 13 euro per azione.

La società, dopo aver chiuso il 2019 con ricavi caratteristici in aumento del 14,1% a 12,8 milioni (trainati fra l’altro dal mercato wholesale, vale a dire concessione ad altri operatori di diritti di concessione Indefeasible Right of Use che ha visto balzare i ricavi del 72,7% a quasi 2 milioni), un ebit salito del 5,6% a 2,4 milioni e un utile netto aumentato del 5,8% a 1,7 milioni (destinato, in via prudenziale, interamente a riserva), ha volontariamente deciso di diffondere anche su base trimestrale alcuni dati di natura economico-finanziaria e gestionale non sottoposti a revisione. La relazione semestrale completa sarà resa nota il prossimo 30 settembre.

Nel 2020 salgono ricavi, Arpu Business e numero di clienti

Nel primo trimestre 2020 Unidata ha visto balzare i ricavi netti del 34,6% a 3,6 milioni (di cui l’85% riferiti a Fibra & Networking e il 15% a servizi di Cloud & Data Center); per il secondo trimestre sono stati resi noti i ricavi lordi, saliti del 43,9% a quasi 5 milioni, ed il dato cumulato dei ricavi lordi dei due trimestri ha evidenziato un incremento del 39,5% (da 6,2 a 8,6 milioni).

Nel primo trimestre la crescita è stata ancora trainata dal mercato wholesale, dato che Unidata ha effettuato forti investimenti nell’infrastruttura di rete in fibra, anche se va sottolineato che i ricavi wholesale vengono imputati a conto economico solo per la quota annua di competenza mentre i contratti di cessione di Iru hanno normalmente una durata di quindici anni.

Nel secondo trimestre 2020 il segmento wholesale è invece rimasto stabile rispetto allo stesso periodo del 2020, mentre i clienti business e retail sono saliti rispettivamente del 10,7% e del 26,4%; al 30/6/2020 erano complessivamente 8.099, di cui 1.757 business, 6.329 retail e 13 wholesale.



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