Per calmare e rassicurare i creditori avrebbe simulato la rapina della propria pistola di ordinanza, in realtà messa a disposizione dei creditori stessi a garanzia del debito. È l’accusa a carico di due fratelli, entrambi poliziotti nei ruoli tecnici, finiti in carcere con altre tre persone, tra cui uno di coloro vantava il credito, nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord e realizzata dalla stessa polizia di Stato, in particolare dalla Squadra Mobile di Napoli e dal commissariato di Afragola.

L’inchiesta è partita dalla denuncia di rapina della pistola di ordinanza presentata dall’operatore tecnico della polizia di Stato. Gli inquirenti, attraverso l’analisi di telecamere di videosorveglianza e intercettazioni telefoniche e ambientali, hanno scoperto però che la realtà era ben diversa, e che il poliziotto aveva mentito simulando il reato; è emerso infatti che l’agente era talmente indebitato che per sfuggire alle pressanti richieste dei creditori, era arrivato, con l’aiuto del fratello poliziotto, a cedere loro la propria pistola in garanzia. Un creditore ha anche minacciato il poliziotto di denunciare il possesso della sua arma se non avesse onorato i debiti.

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Articolo tratto dal Portale di Informazione InfoDifesa

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