Il Governo vuol dire addio per sempre a Equitalia: una rivoluzione nelle Agenzie Fiscali che potrebbe partire già dall’anno prossimo. Ad annunciarlo è stato ieri il premier Renzi con una dichiarazione a sorpresa: “Al 2018, Equitalia non ci arriva”. La priorità del Governo è alleggerire il peso del fisco sul ceto medio e sulle famiglie, ha ammesso il capo del Governo. «Dobbiamo andare più nella direzione di dare una mano al ceto medio e alle famiglie (…) Stiamo discutendo come, se attraverso le aliquote Irpef o un sistema fiscale diverso». Le principali risorse potrebbero venire da una nuova sanatoria per i capitali portati all’estero, la cosiddetta voluntary disclousure e dall’aumento dell’IVA.

Equitalia va in pensione

Entro il 2018 scomparirà Equitalia. Un annuncio shock quello del Presidente del Consiglio che ha destato l’attenzione che era prevedibile immaginare. A chi sarà affidata la riscossione esattoriale delle imposte? Chi avvierà i pignoramenti, i fermi auto e le ipoteche? Che ne sarà delle procedure esecutive in corso e dei debiti ancora non riscossi? Il passaggio di consegne con il nuovo soggetto comporterà quegli inevitabili ritardi che porteranno allaprescrizione di gran parte dell’evasione fiscale? È ancora troppo presto per parlare, ma certo l’addio a Equitalia era già stato programmato diversi anni fa almeno per quanto riguarda la riscossione delle imposte locali, previsione però annualmente rinviata con gli immancabili decreti “Milleproroghe”. Oggi Equitalia, a livello comunale, vive in un regime transitorio, in attesa di abbandonare definitivamente la riscossione di multe, rifiuti e altre imposte locali.

Quella che però oggi promette il Premier è una ristrutturazione globale delle Agenzie Fiscali ed Equitalia sarà il primo soggetto ad essere toccato dalla riforma.

«La riorganizzazione di questo sistema prevederà un modello del tutto diverso» anticipa Renzi. Il Governo punta a rendere il «sistema sempre più a disposizione del cittadino e non vessatorio verso il cittadino», dice Renzi che sottolinea: «Ci stiamo lavorando» con il ministro Padoan, la direttrice dell’Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi e il responsabile di Equitalia (l’ad Ernesto Maria Ruffini).

Riforma dell’Irpef e aumento dell’IVA

La dichiarazione si spinge oltre e preannuncia un mini-anticipo della riforma nel 2017 con una nuova riscrittura delle aliquote intermedie dell’Irpef, su cui però ci sono le cautele del Ministro dell’Economia. In alternativa il Governo potrebbe lavorare sul meccanismo di detrazioni e deduzioni (soprattutto per le famiglie numerose) o puntare a estendere il bonus degli 80 euro ad alcune categorie che ancora non ne beneficiano, come i pensionati.

Dall’altro lato c’è però la Comunità Europea che, se per il 2016 ha consentito l’aumento dell’indebitamento e lo scostamento del rapporto debito/Pil, ha richiesto per l’anno successivo un rientro nei binari. Così, si parla di un aumento dell’Iva già legato alle clausole di salvaguardia e previsto dalla precedente legge di Stabilità. È proprio da Bruxelles che viene questo suggerimento: per reperire le risorse necessarie alle riforme si dovrà agire con un corrispondente aumento di Iva e accise.

LA LEGGE E’ UGUALE PER TUTTI